Pubblicazioni sulla storia medioevale italiana 19 trascurato dal VI al XIV secolo, richiamò finalmente la attenzione di Benvenuto da Imola e dal Salutati, e presto raggiunse grande importanza negli studi in Italia (1). Sulle scuole scrisse con larga erudizione, ancorché in alcuni punti (p. e. nella notizia sulle scuole in Roma) si possa desiderare un più esatto controllo dei fatti, G. Salvi oli (2), delle miniature degli antichi libri occupossi G. Thiele (3). La prosa artistica, attraverso i secoli, fu studiata da E. Nor-den (4). G. A. Cesareo (5) ribadisce contro Jeanroy la sua opinione sulla.originalità della poesia popolare italiana. — G. Volpi (6) espose la storia della letteratura del Trecento, escluso Dante. Discorre della scuola toscana del dolce stil nuovo, del Petrarca, del Boccaccio ecc. A lungo si intrattiene sulla storiografia fiorentina, ma parla fuggevolmente della storiografia delle altre regioni. — Denso d’erudizione è il volume in cui V. Rossi (7) discorre della letteratura del secolo XV ; ivi si mettono in luce conveniente le corti R. Garnett, A history of Italian Litterature, London, Heinemann, pp XII, 431 (La cronaca di Dino Compagni sarebbe una falsificazione del 1450 .circa). (1) F. Ramorino, Cornelio Tacito nella storia della cultura, Milano, Hoepli, 2 ed. Del medesimo, Come la mitologia classica sia sopravvissuta al naufragio del Paganesimo, Rass. Naf. GII, 221 sgg. (almeno nella forma, la letteratura cristiana molte cose desunse dalla pagana). (2) L’istruzione pubblica in Italia, nei sec. VIII-X, parte I, Firenze, Sansoni, pp 131, 16.° (3) De antiquorum libris scriptis, Marburgi Cattorum, Elwert, 1897. — B. Nogara, Costo di un codice latino miniato del sec. XV, Boll. Soc. bibl. ital. I, n. 5. (4) Die antike Kunstprose vom 674. v. Clir. bis in die Zeit der Renaissance, Lipsia, 1898. (5) Le origini d. poesia lirica in Italia, Catania, Giannotta, 1899 (ma : .1898). (6) Il Trecento. Milano, Vallardi, pp. X, 276. (7) Il Quattrocento, Milano, Hoepli, pp. X, 444.