148 Nuovo Archivio Veneto manifestazioni (fra le quali primeggia 1’architettura) dal-1’ età greca alla normana scrisse G. Arcoleo (1). L’ Arcoleo considerò specialmente Palermo. A questa città, nonché a Messina, si riferisce uno studio di B. Lagumina (2), che ritrasse notizie sugli ebrei e sui ghetti di quelle due città, dalle lettere di un rabbino, originario di Forlì, che toccò la Sicilia nel 1487, in occasione di un suo viaggio al Cairo, e parlò della condizione dei suoi correligionari. — Vicari, villagio della provincia di Palermo, ha una storia che si collega coi fatti del Vespro (3). Volgiamoci alla parte orientale dell’ isola, cioè a Catania ed a Siracusa (4). Della cultura a Catania parlò R. Sabbadini (5). Gli Arabi distrussero molte costruzioni bizantine, i resti delle quali si incontrano rnen difficilmente che altrove nei luoghi abbandonati. In varie località Paolo Orsi (6) incontrossi con resti di chiese di tale origine, le quali, pur nelle loro piante dimostravano d’essere state destinate al rito greco e non al rito latino. Ciò conferma che il rito greco si mantenne in vigore sino all’ età normanna. — Nacque a Siracusa nel 1056 un poeta arabo, (1) Palermo e la cultura in Sicilia, Conferenza, Milano, Tre-ves, 1897, pp. Vili, 86. — P. Orsi, Nuovo incensiere bizantino della Sicilia, UrZ- Zt., VII, 29. (2) Le giudaiche di Palermo e di Messina descritte da Obidia di Bertinoro, lettura, Atti Accad. Palermo, serie III, vol. IV, (estr. Palermo, Barravecchia, 1897, pg. 22, 4.0). (3) S. Butera, Storia di Vicari dalle origini fino ai nostri giorni, Palermo, Vena, pp. 168, 4.0. (4) Avolio, Saggio di toponomastica siciliana, Suppl. all'Areh. glott. ¡tal., VI, 71-118 (riguarda le provincie di Catania e di Siracusa). (5) L Università di Catania nel sec. XV, Catania, Galatola, pagine XV, 135. (6) Chiese bizantine nel territorio dì Siracusa, Byz■ Zeit. VII, PP- ' sgg-