Pubblicazioni sulla storia medioevale italiana 39 allorché dà come « noto » che i XIII Comuni appartengono al mandamento di Grezzana, mentre dovea aggiungervi il mandamento di Tregnago. Quando adopera i documenti, doveva discuterne meglio l’autenticità. Nonostante queste imperfezioni, il lavoro presenta molti lati buoni, e, nel suo insieme, può aversi in non piccolo pregio. Alcune ricerche geologiche di E. Nicolis (i) hanno anche attinenza colla storia; parlando egli delle acque del Veronese, ricorda che lo Statuto del 1228 se ne occupò. Dobbiamo a N. Tamassia (2) un’acuta ricerca sopra un passo di Raterio, dove, parlandosi del processo fattogli dal conte Nannone, si lascia intendere che l’assemblea giudicante era composta di urbani. Anche senza voler dedurne che tale assemblea precedesse direttamente la concione comunale, ma riconoscendo in essa soltanto una forma speciale di giudizio, in cui il conte chiamava i testimoni a giudicare, dobbiamo notare come la parola urbani non muti, per questo, valore. Anzi tutto, il popolo essendo presente al giudizio, esso vi fa pompa della nuova forza che va allora sviluppando. —Denari Veronesi poco noti od ignoti del tutto vengono descritti da Q. Perini (3), trattenendosi specialmente sugli Enriciani e sui Corra-diani, e dando conto del ripostiglio di Agordo, che restituì molte monete di zecca veronese. Fu studiata la storia delle chiese veronesi (4), specialmente considerata sotto il punto (1) Sugli antichi corsi del fiume Adige, Boll. Soc. Geol. ¡tal., XVII., fase. 1 — Circolazione interna e scaturigine delle acque della regione veronese e della friulana, oAtli Accad. Ver. LXXIV, 55 sgg. (2) Raterio e l'età sua, in Scritti offerti a F. Schupjer 11, 85 sgg. (3) Annotazioni numismatiche Veronesi, in : Atti Accad. Agiati (Rovereto), III, Serie, vo!. IV, fase. 3-4. (4) G. Belviglieri, Guida alle chiese di Ver., Ver., Appollonio, 1898, pp. 264 (non senza sviste).