82 Nuovo Archivio Veneto Latini, Dante parlando dell’ una e dell’ altra parte, attende ai Bianchi ed ai Neri, non ai Ghibellini e ai Guelfi; egli è d’avviso che onore, in questo luogo dantesco, non significhi il vanto dell’esilio, ma l’onestà. — Celestino V (i), Francesca da Rimini (2), Ciacco (3), Jacopo del Cassero (4), Piccarda (5), Gaia da Camino (6). Esterni (7) Un’opera estesa, colla pubblicazione degli opuscoli filosofici inediti, sopra Sigieri pubblicò P. Mandonnet (8). La parte principale del volume contiene la esposizione (1) V. Zecca, Dante e Celestino V, Abruffo Cattolico (Ghieti) IV, fase. 3 (il gran rifiuto è di Alboino della Scala). — G. Crocioni, Pel « gran rifiuto », Rass. Abruff. II, fase. 4 (ragioni prò e contro 1’ allusione a Celestino V). — A. Lubjn, Questione dantesca, Rivista dalmatica I, fase. 2 (sostiene che sia veramente Celestino V quegli cui Dante attribuisce il gran rifiuto). (2) S. Ignudi, Il canto dantesco di Frane, da Rimini, Prato, Vestri, 1898, (ragioni della pietà di D.) — A. Novara, I lussuriosi e la F. da R. nell' « Inferno # di D., Giorn. Soc. Lett. Genova XXI, 1 (estetica). (3) A. Belluni, Sull’ episodio di Ciacco in rapporto coll’ episodio di Farinata, Padova, Draghi, pp. 19, 160. (4) Nuovi doc. per la vita di questo personaggio dantesco reca A. Bo-schini, Alcuni doc.intorno a Jacopo del Cassero cittadino fanese del sec. XIII, Pesaro, Nobili, 1898, pp. 23, 16.0 (fu podestà di Bologna nel 1296). (5) C. Casari, Piccarda, Giorn. dant. XI, 243 (come D. intendesse il carattere di P. ; storia e leggenda in ciò che si narra di lei). (6) G. Biscaro, Dante e Gaia da Camino, Ga%j. Treviso, 14-5 ott. ’98 (i vv. Pard- XVI, 139-40, illustrati con un doc. 1320, in cui si parla di «Gaya Soprana de Camino» vedova di Tolberto da Camino). Egli pensa che Dante lodi e non biasimi Gaia; e al Biscaro assente F. Novati, Giorn. st. lett. ital. XXXIII, 431-32. (7) N. Zingarelu, La personalità storica di Folchetto di Marsiglia nella Div. Comm , II ed., Bologna, Zanichelli, pp. 79. — J. Ford, « Re Giovane », Annales du Midi X, 40 (così legge, contro W. Flower, il quale preferisce: re Giovanni.) (8) Siger de Brabante et /’ Averroisme latin au XIII siècle, Fri-bourg (Suisse), pp. CCCXX, 126. — F. Tocco, in Boll. Soc. dant. VI, 161. — L. Fumi (Boll. Stor. Umbra VI, 133 [1900], parlando di questo libro, pensa che « a Dante balenasse un concetto di armonia dottrinale ».