Pubblicazioni sulla storia medioevale italiana 121 presa dalla Santa Sede nella questione dell’ interesse del denaro, sia per il rispetto finanziario, sia per il riguardo religioso. Egli parla delle strettezze finanziarie della Corte papale, che si attenuarono un po’ al cadere del XIII secolo. A lungo discorre dei negoziati coi banchieri, argomento sfiorato (1894) da Jordan. — Prosegue la pubblicazione delle opere di X. Barbier de Montault (1), coi volumi che parlano di s Martino e del suo culto, di s. Nicolò da Bari, ecc. L’ A. s' occupa sopratutto del culto che questi santi hanno in Roma. Gli anni Santi (2). Bonifacio VIII e Filippo il Bello (3), Avignone (4), Cola di Roma, Forzani, pp. 14. — E. Jordan, Urbain 1 V et les banquiers Toscans, CR. du 4 Congrès scient. d. calli. V, 240, (Urbano IV aumentò la forza del partito guelfo combattendo i mercanti toscani, che così si fecero guelfi, e divennero fedeli al papa). — Ph. Lauer, Les plus ancien compte concernant le Lalran 1285. Mèi. de i¿cole Jranc. de Rome XIX, 3 (fabbriche fatte al Laterano da Onorio IV). — K. Eubei., Ats d. pcipìulich. Konsistorialarchiv, Róm. Quartalschr. XIII, 285 (sec. XV) R. Kanzler, Il « cantharus » dei ss. Quattro Coronali, N. bull, archeol. crist. V, 257 (è del XII sec.). (1) Oeuvres complètes, Poitiers, Blass, voli. XIII, pp. 576; XIV, pp. 576. — A. Bartolini, Ancora d. tomba del b. Innocenzo V in Laterano, Arcadia IV, 399. (2) V. Prinzivalli, Gli anni santi, appunti storici con molte note inedite tratte dagli archivi di Roma. Roma, Pustet (la parte inedita riguarda sopratutto l’età moderna). — F. Sabatini, L’anno Santo, L' Arcadia IV, 457 (spiega 1’ episodio dantesco di Casella, nel senso che il giubileo del 1300 fosse applicabile ai defunti:. (3) Continua la polemica fra E Mìcbael (Grauert u. d. Pdpst-wahl Decret v. ¡059, Zt f. kath. Theol, 1899, fase. I), e II. Grauert (PLipstwahlstudien, Hist. Jahrb. XX, 236) rispetto alla elezione papale prima di Giulio II. Secondo M.. il decreto di Nicolò V non annullava la elezione simoniaca; invece Grauert crede che la simonia e la violenza rendessero nulla la elezione. A provar ciò fa un lungo studio sulle elezioni dal tempo dell'età bizantina, espone lo stato delle cose nel sec XI, illustra l'operato da Enrico III (1023) nelle deposizioni di Gregorio VI, spiega il decreto di Nicolò II. - H. Brocking, 9