Pubblicazioni sulla storia medioevale italiana 17 potere, riducendolo a pochi anni, e serbandolo diviso dal comando civile. La signoria fondata dal march. Guglielmo finì colla sua vita. Spiegata 1’ origine della signoria, resta a vedere come divenisse ereditaria. Nel 1292 a Ferrara il signore designa il suo successore. Indizi di questo sistema troviamo posteriormente a Mantova e a Verona, e poi a Milano. Ma la ereditarietà, per linea di primogenitura, si ha soltanto colla istituzione del vicariato e del principato, come vediamo nel privilegio, 1395, di Venceslao in favore di Gian Galeazzo Visconti. L’estensione territoriale comincia con Ezzelino, ma non si esplica che tra la fine del sec. XIII e il principio del XIV. Forse Ezzelino aspirò a cingere la corona di ferro. Ad essa agognarono poi gli Scaligeri ed i Visconti. NeU’amministrazione delle nuove signorie conservaronsi alcune forme degli antichi comuni, ma in realtà appena pochi tra questi si mantennero in possesso di un qualche residuo d’indipendenza. Così finisce 1’ opera del S. sull’ origine delle signorie; ma è poi seguita da alcuni Excursus. Nel primo di essi si sostiene probabile la falsità dell’atto 1308 con cui Azzone VI sarebbe stato eletto signore ereditario di Ferrara. Nel secondo si spiega come avvenisse la trasmis-, sione delle funzioni militari dal Podestà del Comune al Capitano del Popolo, e si studia la trasformazione del Podestà del Popolo in Capitano del Popolo. Nel terzo, si tratta del Capitaniato del Popolo di Mastino della Scala a Verona 1262-1277. Mastino fu Podestà del Popolo nel 1257-60, Capitano del Popolo nel 1262; nel 1265 e nel 1269 fu Podestà dei Mercanti, mentre il Capitaniato del Popolo fu assunto da Alberto de Tabula majori. Nel 1268 Massimo fu Podestà di Pavia. Nel 1270 Alberto fu a Verona Podestà dei Mercanti, e a Mastino rimase soltanto la parte di capo-partito. In appendice il S. pubblica un estratto dagli Statuti di Mantova riguardante il capitaniato di Guido Buonacolsi.