132 Nuovo Archivio Veneto nione, soggiornò nel monastero di Civate, non lungi da Milano. La rocca di Ostia, insigne monumento di architettura militare, già attribuita al Sangallo, ora si aggiudica al fiorentino Pomelli (1). Alla storia di Civitavecchia dedicò un’ ottima monografia C. Calisse (2). La Centumcelle romana cominciò a rivolgersi al Cristianesimo non ‘prima del III secolo, ma solo del IV è il primo suo vescovo certo. Ai tempi dei Bizantini, dipendette dal duca di Roma. Regnando S. Gregorio Magno, fu assalita dai Longobardi, e allora cominciò la sua dipendenza dal papa, dacché ne riceveva aiuti. Fu poi presa dai Saraceni, ma i profughi, che Leone IV aveva accolto a Leopoli, ritornarono sul-1’ antico suolo e fondarono (889) Civitavecchia. Dapprima ebbe propri vescovi, poi dipendette da quelli di Tosca-nella, e da quelli di Viterbo. Venne quindi anche per Civitavecchia il periodo feudale, ma essa sentì sempie sopratutto 1’ influenza pontificia. Colà pure si instaurò il comune. Dopo l’età di Federico II, venne in signoria a Pietro Di Vico, e alla sua famiglia. Ma i papi non si acconciarono a tale condizione di cose. Col patto del 1291 Onorio III concesse a Civitavecchia l’autonomia comunale, e 1’ indipendenza dal Rettore del Patrimonio, salva per altro la superiorità papale. Nel sec. XIV i Prefetti Di Vico tennero per qualche tempo la signoria di Civitavecchia, ma non senza contrasti, chè a quando a quando la città passò sotto altre dominazioni, sotto Cola di Rienzo e sotto 1’ Albornoz. Al tempo dello Scisma Occidentale, seguì le parti di Clemente VII, parteggiò (1) E. Rocchi, Baccio Pontelli e la Rocca d’Ostia, L’ Arte I,. 27 s3g- (2) Stona di Civitavecchia, Firenze, Barbèra, pp XVI, 725.