Le fonti della ricchezza jugoslava 187 sìdo, oltre doghe; a Salonicco ed alla Bulgaria, legname di rovere squadrato ed in generale materiale scortecciato. La produzione serba di legname da bruciare era insufficiente al consumo per mancanza di comunicazioni e di organizzazioni. Questa deficenza andò diminuendo sempre più. Anzi, negli ultimi anni, annessa la Vecchia Serbia e la Macedonia, si è potuta notare un’abbondanza di legname da ardere, grazie alla ricchezza forestale delle nuove regioni. La produzione del carbone vegetale era sufficiente per il consumo regionale ; invece, dopo l’annessione delle suddette provincie, la Serbia ebbe eccedenze, che esportò a Salonicco. Contemporaneamente allo sviluppo dell’industria del legname diminuiva l’importazione dei mobili e di altri oggetti di legno. Si calcola che il valore del legname tagliato nel 1911 nei due vilayets ex-ottomani, di Skoplje e di Bitolj, ohe un anno dopo venivano conquistati dalla Serbia, ascendesse circa a Lit. 4.000.000. Sulla produzione annua di legno in Croazia-Sla-vonia abbiamo questi dati: vagoni 50.000 — di legna da bruciare, di cui un terzo è venduto nella Backa e nella Baranja; „ 2.000 — di carbone vegetale esportato in Italia, Austria Tedesca, Ungheria e Grecia; — — m.3 500.000 di legname di faggio, di frassino, di rovere e di olmo;