ii2 Nuovo Archivio Veneto che l’opuscolo sia posteriore al Capitolo del 1244. Ildebrando Della Giovanna (1) rinverdisce le obbiezioni di Faloci-Pulignani e di Pometti contro la tesi del Sabatier, e nota che ad ogni modo il codice dà l’a. 1228 e non il 1227, nè si può supporre l’uso dell’anno pisano, come vorrebbe l’erudito francese. Conclude che lo Speculimi e di tarda epoca, e privo per poco d’ogni valore. Siccome collo Speculimi si volle provare l’autenticità del Cantico del Sole, cosi, caduto quello, viene anche a questo a mancare il suo nuovo appoggio. M. Faloci-Pulignani (2) ripubblicò, secondo la redazione comune, ina sulla base di un nuovo ms., la leggenda dei Tre Soci (Leone, Rufino, Angelo) spettante al 1246. Mentre usciva questo lavoro, la pubblicazione del Sabatier richiamò l’attenzione sopra la Leggenda dei Tre Soci, chè si cominciò così a sospettare non sia completa nel testo volgato, edito dai vecchi Bollandisti. Il testo più esteso e completo credettero averlo ricuperato fra’ Marcellino da Civezza e fra’ Teofilo Domenichélli (3) in un testo volgare del sec. XIV, stampato dal p. Melchiorri nel 1855. Confortano la loro opinione con alcune citazioni del Wad-diago che sembrano riferirsi ad una redazione più ampia del testo volgato. Nella dotta prefazione gli editori parlano ddle varie antiche biografie del Santo. La prima leggenda del Da Celano è del 1228-9, e in essa si fa larga parte a fr. Elia; ne dipende la vita versificata di fr. Enrico di Pisa. Questa Leggenda del Celanese fu approvata da Gregorio (1) Intorno alla più antica leggenda di s. Frane. d'Asstìiorn. st. leu. ital. XXXIII, 63 sgg. (2) Legenda Trium Sociorum ex cod. Fulginatensi, Mise, frane. VII. 81 sgg (3) La leggenda.di s. Francesco scritta da tre suoi Compagni (Legenda Trium Sociorum) pubblicala per la prima volta nella sua vera integrità, Roma, tip. Sallustiana, 1899 (a. 1898), pp. CXXXVI 267.