Nuovo Archivio Veneto occupò G. Sécretant (i). La guerra di Chioggia (2) trasportò Venezia in mezzo agli intrighi politici dell’Occidente (3). La repubblica non ¡staccò peraltro l’occhio dal -1’ Oriente. Sino dal 1394 gli uomini di Lepanto, come c’insegna V. Lazzarini (4), avevano chiesto di sottomettersi a Venezia, perchè minacciati dai Turchi, ma Venezia indugiò sino al 1407 a pensarvi. Quando lo volle fare, dovette ormai appigliarsi alla forza, conquistando quella terra contro P. Spatas, ancorché facesse poi correr la voce di una sottomissione volontaria (5). Fra le piccole città dei dintorni di Venezia, speciale importanza ha Torcello, famosa pei suoi monumenti (6). Verso le terre componenti il così detto Dogado, Venezia seguì la stessa massima, adottata poi rispetto alle città di nuovo acquisto: lasciare in vigore le costumanze locali, salvo il diritto di rivedere gli statuti; per dare saldezza alla compagine dello stato era insufficiente il regime del governo centrale, i! quale dovea adattarsi alle (1) Di alcune questioni di diritto sorte intorno alla confisca dei beni di Marino Falier, Rivista italiana di sciente giuridiche XXIV, 423 sgs’ (2) G. Scaramella, I Visconti nella guerra di Chioggia, Catania, Monico e Rollica. (3) V. Marchesi, La repubblica di Venezia nel 400 e nella prima metà del 500, Ateneo Veneto XXI, 2, 8 sgg. (sguardo generale). (4) L’acquisto di Lepanto, N. Arch. Ven. XV, 267 sgg. (5) P. Paoletti, L’architecture et la sculpture de la Renaissance à Venise, 1. partie: pe'riode de transition, trad. par M Le Monnier, Venise, Ongania, pp. 201, 16 0 — E. Dehousset, <4 propos du « Col-leone» de Verrocchio, Gaf. d. beaux arts XX, 149 sgg. (studia l’andatura del cavallo di questa celebre statua) — G. Dolcetti, La profumeria dei Veneziani, studi storici. Venezia, Soc. Compositori, pp. 38. (0) P Guseo, Torcello e 1 suoi dintorni, Ateneo Veneto XXI, 1, 318 sgg. — A. Nardo-Cibele, Studi sul dialetto di Buran-o, ivi, XXI, 1. 347 sgg. (documenti dialettali dal 1312 in poi).