— io — il metodo dell’opera nostra. Dichiariamo subito che il nostro lavoro, piuttosto che essere opera di filologo, vuole al filologo spianare la via. Esso tende cioè ad illustrare storicamente, illuminandoli in ogni possibile aspetto, i documenti che pubblichiamo. Crederemmo infatti di mancare a un preciso dovere se, specialmente dati i precedenti, non offrissimo al filologo tutti quei dati e quelle notizie di carattere storico, paleografico e giuridico che si connettono con il loro sorgere e con la loro natura. Nel fornire questi dati non saremo nè superficiali nè brevi, chè troppo complessa è la struttura etnica e linguistica del comune spalatino nel trecento, troppi sono i problemi etnografici, linguistici e storici che in questo secolo ne travagliano la storia, perchè il filologo, col solo sussidio della sua scienza, possa rendersi conto del valore anche semplicemente linguistico dei materiali che gli offriamo. S’aggiunga il fatto che v’è mancanza assoluta di scritti che anche superficialmente trattino dell’ambiente, della vita e della cultura spalatina del trecento. Oli accenni e le congetture che in questi campi qualcuno ha incidentalmente tentato non hanno fondamento alcuno, anzi assai spesso sono smentiti in pieno dai documenti. Quello che diremo noi è tutto ricavato da fonti prime : carte e documenti del tempo. In prima linea ci hanno servito i volumi, pressoché inesplorati, dell'antico archivio spalatino, poi lo Statuto trecentesco e infine singoli atti conservati in raccolte pubbliche o private. In rarissimi casi ci siamo serviti di materiali già pubblicati. Mai abbiamo preso in considerazione ricostruzioni storiche o congetture altrui. Ciò risulterà dalla documentazione, ampia e rigorosa da cui l’opera nostra è accompagnata. Dopo di che, eccoci all’argomento. * * * Conviene anzitutto renderci conto della composizione etnica e delle vicissitudini demografiche del comune di Spalato negli ultimi secoli del medio evo. E, come prima ed indiscutibile premessa, asserire che ci troviamo su territorio neolatino, dove la latinità, sin dai secoli ferrei, prorompe in ogni manifestazione di vita pubblica e privata. Nell’esordio degli Statuti di Spalato, codificati nel 1312, si asserisce fieramente: « Sciendum est igitur, quod civitas Spalatina traxit originem a famosa « et nobili civitate Salona____ Ex quibus Salonitanis civibus nati sunt « Deo auctore successivis temporibus nobiles Spalatini. Et ideo vero « sunt nobiles et vera fama nobilitatis eorum, quum ortum a nobilibus « habuerunt, sicut Veneti, Paduani et alii quam plures » *). Questa solenne *) Statuto et leges civitatis Spalati, ed. J. J. Hanel, Zagabria, Accademia Jugoslava, 1878, pag. 3.