30 - claustrali. I frati che vi risiedono non sono numerosi '), ma la loro attività è viva e la loro organizzazione perfetta : v’ è il prior, il vicarius, il lector ecc. Questa organizzazione e questa attività hanno le loro ragioni. Poco lontano, nella finitima Bosnia, l’eresia patarena era nel suo massimo fiore. I contatti fra spalatini, specialmente mercanti, e gli eretici bosnesi erano continui. Se ne preoccupava anzi il pontefice2) Urbano V, che il 13 novembre 1369, scriveva all’arcivescovo spalatino di comminare pene spirituali gravissime a chi se ne fosse reso colpevole, e lo sollecitava «ad captionem hereticorum huiusmodi, cum ad vestras ci-vitates et dioceses declinaverint, et ad ministrandam iusticiam de eisdem, prout ad vestrum spectat officium »3). Nè il comune di Spalato, che nei suoi Statuti ordinava di. espellere immediatamente dalla città ogni « hereticus, gazarus, patarenus » appena vi avesse posto piede, e a coloro che gli avessero dato ospitalità minacciava la pena di 100 lire, la pensava diversamente4). In queste condizioni riesce chiara e comprensibile l’organizzazione dei domenicani ai quali, come è noto, era demandato l'ufficio di inquisitori contro la eretica pravità; e riesce chiaro il favore che all’ordine veniva largito anche dalle autorità laiche. Specialmente il comune è ai domenicani largo di appoggi. Ce ne sono documento alcuni sussidi pecuniari loro concessi per recarsi a continuare gli studi in una università. In un libro di conti, tenuto del massaro comunale ser Doimo Bertani negli anni 1352-1354, troviamo annotato: « Item diedi a uno frare delli predicatori nostro citadino lo quale de andare a Studio, trovato per lo Consiglo della Credenza, ducati Vili»5). E più avanti : « Item diedi adì XII aprile a fra Piero lectore de lordine delli predicatori sichome fue preso per lo Consiglo della Credenza, ducati Vili»'5). ') In una congregazione capitolare dell’8 giugno 1376 ne sono nominati 11, compreso ¡I priore, meno dunque dei 12 prescritti dallo Statuto dell’ordine. Eccone i nomi: fr. Dominicus prior; fr. Zorzius, fr. Marinus, fr. Qracianus, fr. Bartho-lomeus, fr. Milosclauus, fr. Johannes, fr. Damianus, fr. Paulus, fr. Micael, fr. Thomas, omnes conventuales. (Archivio di Spalato, voi. IX, cc. 62 v. Bastardello del not. Oliviero da Padova). *) Codex diplomaticus regni Croaline, Dalmatiae et Slavoniae, Zagabria, Accademia Jugoslava, voi. XIV (1916), pag. 218. 3) Ibidem, pag. 220. ■*) Statuta cit., pag. 7-8. s) Archivio di Spalato, voi. Ili, fase. Ili, cc. 10 v. 6) Ibidem, cc. 12 v. Anche altri squarci del nostro libro di conti ci sono documento della benevolenza che il comune accordava ai domenicani. Non teniamo conto del solito sussidio natalizio e dei doni fatti ai superiori dell’ordine quando venivano a visitare il convento spalatino (sussidio e doni di cui godevano anche i frati minori), ma a cc. 10 v. troviamo, per esempio, che «alli frari predicatori» erano state donate «VI stara di frumento», e a cc. 14 r. che a fra Dobrole dellor-dine delli frari predicatori, lo quale ando in servigio del suo ordine con voluntade di messer lo conte erano stati dati 5 ducati. Importante notizia quest1 ultima, che documenta addirittura una collaborazione tra i domenicani e il comune.