— 98 — « do e una frisura e do para de peteni e do de scharcazi. Item braza «cinquanta de tella e sechi duy e uno ramino. Item bute do e carateli «do e uno tinazo. Item una mensa e una casseleta e una cassa. Item «galede vinti de vino biancho. Actum et presentatum in cancellaria comunis presentibus ser Georgio Bubanich et Lancilloto Centurioni habitatoribus Spaleti testibus habitis vocatis et rogatis, ser Nicolao Martinicich examinatore etc. Archivio di Spalato, voi. XXIV, cc. 257 v. Il volume contiene atti, testamenti ed inventari registrati dal notaio e vicecancelliere di Spalato, Gasparo quondam ser Jacopo de Anselmis da Verona. Per quanto si tratti di un inventario che non ci è pervenuto nell’originale presentato dalle parti, lo pubblichiamo perchè ci sembra che esso rappresenti bene le caratteristiche della parlata volgare spalatina del periodo a cui si riférisce. IV 1453, 25 giugno-1466, 8 luglio. Sei lettere private scritte dal nobile spalatino ser Antonio di Zuane ai suoi compari ser Andrea e ser Niccolò di Marco. 1 A tergo: Nobili domino Andrea Marci fratri carissimo in Spalato dentro. R[ecepte] 1453 ad 30 zugno. 1453 adi 25 zugno. Caro fradelo, o recevuto la vostra littera la qual o intiso per fato di ser Piero di Marcho che mi scriviti, lui a raxon di charicarse perche non a habudo li soi denari a termine, ma tuto dano che averia di mi li voglu refar quello che dira lui, si dio vora chome serimo de la insembre. E per fato di Ventura che mi scriviti che non o di panni in butiga e che.....non mi de dar niente, che quiste parole a dito a ser Piero, dio voia che avesse dito la veritade e mai non disi più la verità chome non dissi mai, ma di so parole non curo, ma pezo mi fa di fati che mi fa danno. Ma per la fede mia se ricordara de mi si non moro. Avisandove che re mi dissi che debo vegnir da lui suto Cresevo che me pagara, esi steti con lui zorni diese ogni di digandomi che «vi darò, lassa, lassa, che vidiamo le raxon». E1 bon Ventura visando quisto, vensi da lui e si li dissi : « Questi arzenti che tu recevi *) Due parole illeggibili,