Le fonti della ricchezza jugoslava 235 litri al secondo; ma, per ragioni economiche, non si estraggono più di 1000 ettolitri, in quanto è più razionale che il pozzo lavori per il maggior tempo possibile. La produzione annua si aggira sui 2.000.000 ettolitri di composti salini, i quali contengono pic-oole quantità di cloruro di magnesio, di solfato sodico, ecc. Per l’estrazione dei sali fu costruita, nel 1884, una salina a Siminhan, pure in Bosnia, con sei caldaie. La superficie di evaporazione è di 780 metri quadrati. Nel 1894, fu costruita pure una nuova salina a Kreka, vicino a Tuzla, con quattro caldaie ed una superficie di "evaporazione di 575 metri quadrati. Questa, negli anni 1908, 1915 e 1916, fu ampliata e provveduta di impianti moderni, sicché oggi conta nove caldaie, con 1536 metri quadrati di superficie di evaporazione. La salina di Kreka, puòjjfprodurre 30.000 tonnellate di sale macinato all’anno, mentre quella di Siminhan produce 7000 tonnellate di sale grosso. Sono pure di pari importanza le Pietre di costruzione, quali il marmo serbico, il granito, le pietre per molini, la pietra litografica, la pietramarna, ecc. Cemento. Concluderemo quest’esposizione sulle ricchezze del sottosuolo con un cenno sui cementi, ohe ora rappresentano una fra le più importanti industrie jugoslave, in ispecial modo uno dei più notevoli rami dei traffici italo-jugoslavi.