22 LA JUGOSLAVIA ECONOMICA Dalmazia e Montenegro. Inoltre è in corso di studio il progetto, concepito da ingegneri cecoslovacchi, per la canalizzazione e per la navigabilità della Sava da Sissak a Zagabria e da qui, in direzione diretta, su Susak o Buccari: canale corrispondente ad un bisogno economico di primo ordine. Segue, per importanza, la Drava, — essa pure affluente del Danubio, con 230 chilometri di navigabilità. La Drava, se anche in grandissima parte fiume di confine, è tuttavia una assai importante arteria di comunicazione. Su di essa sorge la città di Ossijek, uno dei principali centri industriali jugoslavi. Il solo Sindacato per la Navigazione Fluviale, nel 1920, ebbe un movimento di 40.000 tonnellate, composto in gran parte di generi alimentari, di legname e di un po’ di carbone. I tre menzionati grandi fiumi, Danubio, Sava e Drava, scorrono da ovest verso est. Invece i più notevoli tra gli altri fiumi, di cui la massima parte non è navigabile a oausa della loro rapidità e delle loro cascate, scorrono in senso perpendicolare sui mari Adriatico ed Egeo. Queste due direzioni segnano anche esse il percorso delle vie di comunicazione, — costruite o costruende, — strade e ferrovie, che solcano tali ampie vallate fluviali. Se anche il Tibisco è il maggior affluente del Danubio, con 460 chilometri di navigabilità, appartenendo alla seconda categoria riguardo alla direzione del suo corso, esso non è così importante quanto la Sava. In territorio jugoslavo è navigabile per 160 chilometri, immettendosi presso Slankamen nel Danubio. Nel 1920 il già menzionato Sindacato trasportò, via Tibisco, 100.000 tonnellate di merci.