118 Nuovo Archivio Veneto Sotto papa s. Damaso si organizzò a Roma il collegio dei giudici lateranensi, sul tipo di quello esistente allora a Costantinopoli : pare fossero sette. Sotto il governo di re Teoderico si compose a Ravenna un palatìum a tipo bizantino, e quindi simile a quello esistente a Roma nel IV secolo. Il capo del collegio pontificio chiamavasi primicerius notariorum. A gravissimo prezzo il pontificato riportò vittoria dell’Arianesimo. Più tardi s. Gregorio Magno pensò a riformare il cubiculo, giacché avea bisogno, non di cortigiani, ma di buoni officiali di amministrazione : voleva escludere i laici, ma la nobiltà avvezza ormai a tenere gli alti offici, si oppose a tale disegno. Sui nuovi giudici abbiamo notizie lacunose. I iudices palatini si denominavano anche iudices de clero, o proceres ecclesiae, e loro si opponevano i iudices de militia. A proposito della elezione di Conone 687, si può avvertire che il Lib. Pontif. considera la frazione della nobiltà come la totalità del popolo. Dopo una serie di papi Greco-siri, fu eletto (715) Gregorio II, favorito dal partito aristocratico, che affermò la sua indipendenza da Bisanzio e 1’ autonomia della Chiesa. L’Editto iconoclastico di Leone (726) preparò la fine del governo greco a Roma. A questo momento i giudici palatini tengono il primo posto, accanto al papa, nel governo amministrativo di Roma « Dominus cum iudi-cibus, tam de clero quam de militia ». Notevole è il titolo di dominus dato fin d’ora al papa, ma solo alquanto tempo dopo, al tempo di Gregorio III, si può parlare di una vera sovranità dei papi su Roma (1). giudizi artistici con R. Kanzler. Gli avori dei musei profano e sacro della Biblioteca Vatiaana, Roma, Danesi, 1902. (1) S. Keller, Die sieben römischen Pfalzrichter im byzantinischen Zeitalter, Stuttgart, Enke, pp. 155. — J. von Pflugk-Harttung, Das Hoheitsrecht über Rom auf Münzen u. Urkunden bis z. Mitte d. XI Jh., Hist, fahrb. XXV, 34, 465. (le pretese imperiali su Roma si affermano sulle monete, fino