Pubblicazioni sulla storia mediocvale italiana 25 Venezia. Cose geografiche (1), ed economiche (2). L’arte in Venezia è essenzialmente bizantina, e S. Marco è un museo d’ oggetti d’ arte tolti all’ Oriente ; a questo museo si ispiravano gli artisti locali (3). Nella basilica di S. Marco, si incontrano talvolta anomalie, che sembrano casuali e sono invece volute (4). Paleografia e diplomatica delle antiche magistrature Veneziane (5). Notizie positive sopra i giudici veneziani ricordati in documenti dal 912 (?) al 1198 (6). Secondo Ger- ii) H. Kretschmayr, Die Beschreibung der venetian. Inseln bei Konstantin Porphyrogennetos, Byz. Zt. XIII, 482. (La descrizione è della metà del sec. X. Qui la si commenta dal punto di vista geografico). (2) L. M. Hartmann, Die wirtschaftlichen Aufänge Venedigs, Vierteljahrschrift für Social u. Wirtschaftsgesch. II, fase. 3. — Hans von der Gabelentz, Mittelalterliche Plastik in Venedig, Lipsia, Hiersemann, 1903, pp. VI 274. (Comincia dal trattare delle colonne del ciborio di S. Marco, che giudica del V - VI sec. Poi dice della decorazione prima e dopo il Mille, e finalmente gli ultimi capitoli sono dedicati al gotico). (3) J. Strzygowski, Antiochenische Kunst, Oriens christia-nus II, 2. 421. (Crede che siano testimoni dell’antica arte di Antiochia i pilastri di S. Marco portati, 1258, da Acri a Venezia). — A. Munoz, Le rappresentazioni allegoriche della vita, L'Arte I, 130. (Comprende anche qualche scultura di Torcello e di Venezia). (4) W. H. Goodyear, The architectural Refinements of St. Mark’s at Venice, The Museum of thè Brooklyn Institute, Ar-chaeology I, n. 2 [New York, Macmillan, 1902]. — P. Mol-menti, Dall'arte romanica alla gotica in Venezia, N. Antol. CX, 719. (a proposito del voi. 3 della Storia deli arte di A. Venturi), — N. Papadopoli, Monete trovate nel campanile di S. Marco. Atti Ist. Ve ». LXIII, 749. (Sec. XV - XVI). (5) V. Lazzarini, Originali antichissimi d. Cancelleria Veneziana, N. Arch. Veri. VII, 199. (Pubblica, con illustrazioni paleografiche, 4 doc. dal 1090 al 1108. Il primo è una concessione fatta dal doge Vitale Falier al Monastero di S. Giorgio Maggiore). (6) M. Roberti, Dei giudici Veneziani prima del 1200, N. Arch. leu. Vili, 230.