70 Nuovo Archivio Veneto dello stesso argomento. Comincia dall’ esaminare gli scritti di s. Francesco, sostenendo la sincerità dei tre presunti autografi. Crede autentico il testamento. Studia le lettere, ed è largo nell’ ammettere 1’ autenticità di parecchie. Non crede genuina la lettera a Giacomo de Septem foliis, che anche i Padri di Quaracchi espulsero dalla raccolta delle lettere intieramente e assolutamente genuine ; ma debole è 1’ argomento principale del Gotz, che si impensierisce perchè s. Francesco vi preannunzia con grande precisione la data di sua morte. Ma ciò non è riferito anche nello Speculimi ? Accenna pure ad altri scritti del Santo, le ammonizioni, le preghiere, le collationes monasticae, le poesie, le laudes. Non crede che sia sicura l’autenticità del Cantico del Sole. Viene poi a discorrere dell’ antiche biografie. Difende validamente l’autorità della vita I del Celanense, contro le accuse del Sabatier, pur ammettendo che la forma troppo retorica le rechi danno. Questa vita scritta nel 1228-29 ebbe un’ appendice nella vita II, pure importantissima, che fu compilata nel 1244-47. — Crede della fine del sec. XIII la Legenda Trium Sociorum, il cui valore fu già scosso dalla critica del Van Ortroy, e dubita che la prefazione alla medesima sia una falsificazione. UAnon. Perusinus ha soltanto quello che la L T S non prese dal Celanense. Non crede che lo Speculum perfectionis sia una falsificazione del 13x8; vi si contengono parecchi capitoli autentici, i materiali sono buoni, ma rimpastati nel 1318. Fra lo Speculum e la vita II del Celanense c’ è molta analogia. Quando la vita II fu scritta, le lotte fervevano, e perciò il suo autore vi diede maggiore spazio al sovrannaturale. Il Gotz dice (e in ciò esagera assai) che se la vita II è la biografia di un santo, la vita I sia invece soltanto la biografia di un uomo straordinario. Del Celanense è di certo il Tractatus de miraculis, e probabilmente è sua la Vita s. Clarae. Il Gótz non dà molto valore alla vita scritta da s. Bonaventura che, a suo