Pubblicazioni sulla storia medioevo le italiana «7 G. Volpe (i) non acconsente a F. Gabotto, Le origini signorili del Comune, Tor. 1903, nel ritenere che 1’origine del Comune sia aristocratica, e che dovunque questo siasi formato in maniera identica o simile. Egli crede anzi che assai varia sia stata la formazione del Comune, e ne distingue ben molte categorie. Nelle città maggiori il Comune è d’origine aristocratica, ma nei piccoli centri molto ne varia la fisonomia. Nei primi tempi esso non abbraccia tutta la città, ma presenta ancora il carattere di associazione privata. Esso è ormai perfetto nella seconda metà del sec. XII. L’ opera del comune si compie colle leghe o società. Il Volpe crede, e in questo esagera assai, che le forze che trasformano la società siano la guerra e il denaro. Altre forze ci sono ancora, e ben grandi. Avendo il Volpe trovato, nei documenti fiorentini dei sec. XI-XIV, frequente ricordo di « Lombardi » vede in essi espressa la media aristocrazia feudale formatasi intorno al Mille, mentre scomparivano le differenze etniche. Considera la costituzione di tale borghesia in correlazione colla diffusione del sentimento nazionale. L’Italia si avvia ad assumere un eguale assetto politico, nonostante le differenze superficiali : l’italianità scaturisce dal sentimento e dalla coltura. — A Belluno (2) il comune è formato da quattro consorzi famigliari, rispondenti ai quattro borghi della città; tale costituzione continua sino alla fine del sec. XVIII. — La rappresaglia (3), (x) Una nuova teoria sulle origini del Comune, Arch. stor. Hai. 1904. fase. 2; Questioni fondamentali sull'origine e svolgimento dei Comuni italiani, Pisa, Nistri, pp. 41 ; Lombardi e Romani nelle campagne e nelle città, Studi storici XIII, 53, 167, 3<>9- (2) P. S. Leicht, Nobili e popolani in una piccola città del- i atta Italia, Arch. giurid. LXXII, 507. (3) G. Arias, La base delle rappresaglie nella costituzione sociale del medio no, Atti Congr. intern. stor. IX, 347.