6 LA JUGOSLAVIA ECONOMICA Ma in seguito alle continue lotte, di cui fu teatro la Penisola Balcanica, i Serbocroatosloveni non poterono conservare il territorio su cui avevano affermato nei primi tempi la loro occupazione. Infatti i confini vennero continuamente spostati a danno degli Slavi, i quali, in seguito a pressioni politiche, militari ed anche culturali, conversero lentamente verso il centro dell’area etnica : la parte sud-orientale del territorio, occupata dagli Ottomani, venne abbandonata agli Albanesi, ai Greci, ai Turchi ed ai Cuozo-valacchi (Aromuni); la parte settentrionale, dominata dai Tedeschi e dai Magiari, fu lasoiata a questi, mentre la parte occidentale, e 'precisamente i centri della costa, sentirono l’influsso della oultura italiana, dalla quale la gente slava fu attratta ed affascinata e della quale subì facilmente, in molti punti, il processo di assimilazione. Ora, in seguito ai cinque anni di guerra mondiale — smembrato lo Stato Ottomano e quello Austro-Ungarico — furono sconvolti l’aspetto geografico e l’assetto politico dell’Europa Centrale e della Baloania. In base ai Trattati di Pace di Saint-Germain, di Trianon, di Neuilly-sur-Seine e di Rapallo, l’assetto etnografico di tali contrade si ricostituisce, nei suoi primitivi e principali caratteri, pressapoco \ su quella estensione di territorio e quale era tredici secoli addietro, quando lo Slavo passò il Danubio e si affacoiò al mare. La Jugoslavia occupa ciroa la metà della Penisola Balcanica, la cui superficie supera i 500.000 chilometri quadrati e comprende la Turchia Europea,