— 44 — « eia) e tutta la llliria o terra illirica, e l’Epiro Tessalica, indi « si stabilirono anche nell’Attica, in Beozia, in moltissime isole « dell’Adria, (1) del mar Jonio ed Egeo. Il famoso oracolo di « Dodona era fondato dai Pelasgi e nei dintorni di Dodona, in « seguito in Thia, o Fthia (patria di Achille) abitavano stirpe « pelasghe etc. » Per fissare un epoca approssimativa dell’origine della lingua pelasga o albanese nella vasta regione cau'casea in Asia , secondo il nostro avviso, vien meno ogni congettura, e la mente umana, che vi volesse dar opera, si perderebbe nei vortici del tempo : possiamo al contrario poi francamente affermare ohe in Europa detta lingua suonò in tempi assaissimo anteriori all’invasione dei Fenici, e moltissimo prima della lingua greca, alla quale prestò i radicali, i caratteri e i suoni dei caratteri, ragione per la quale divenne ricchissima ed estesa. La lingua pelasgo-albanese venne detta barbara, perchè secondo i Cadmei ciò che non era greco, tutto era barbaro; e barbari furon tenuti i poveri pelasgo-albanesi ; anzi in conferma di ciò troviamo opportuno riportare qui appresso quel che Platone riferisce nel Cratilo colle seguenti testuali parole , tradotte in idioma italiano. « Se tu non trovi la derivazione dei greci nomi nell'idioma dei greci medesimi, cercala in quello dei barbari ( cioè pelasgo-albanesi ) dai quali assai vocaboli i Greci han preso. » Barbari quindi e bilingui vengono anche oggi giorno dagl’italiani detti tutti gli Albanesi generalmente stanziati nelle meridionali provincie, e spesso poi particolarmente denominati Greci. Or ammessa una voltaci’ esistenza di un popolo così antico, la lingua dal medesimo parlata non può essere che primitiva. Una lingua primitiva non può essere che rozza, aspra, piena di consonanti, ed in gran parte abbondante di vocaboli monosillabi. Tale è la lingua pelasgo-albanese come ravvisare si potrà dalle seguenti parole : Fèrr, spina roveto. Gkàrdh, siepe. Prèt, taglia. Thick, 0lek, coltello, onde il vocabolo greco 6ì>u>, (1) Adria deriva dall’albanese Atrìa e dinota il parentado, patriale o sede degli Avi.