— 100 — Nel 1753 il celebre filosofo Mosè Mendelson, detto il Platone della Germania, analizzando il bello dell’Arte, e cercando l’origine e la natura delle sensazioni, volgeva nel medesimo tempo la sua mente a questa dottrina. Venne poi lo Schelling Federico Giuseppe Guglielmo , il quale condotto a parlare e scrivere su tali argomenti, diede all’ Estetica tedesca, vita e terminologia nuova. Kant antecessore di Fichte pur esso scrisse il trattato del bello e del sublime. In qual modo Hegel, successore di Kant e Fichte, sentisse il bello della natura e dell’Arte, si potrà vedere nelle lettere che scrisse alla moglie, allorché viaggiava per i Paesi Bassi, Vienna e Parigi, ed al-l’Estetica v’innestava il principio panteistico, tanto da lui vagheggiato. Federico Scklegel, anch’ esso scriveva i principii delle belle Arti che sono un manuale utilissimo principalmente per la parte esegetica. In Francia gli Enciclopedisti davano opera all’ esaminazione del bello , e prima di loro il Montesquieu Carlo, trattò dei principii dell’ Arte e dello scopo di essa. Nel secolo nostro il Cousin considerava nelle sue opere filosofiche la natura del bello seguendo Platone. Juffroy tra gli altri scriveva una Estetica giovevole molto, specialmente per la parte simbolica. Parini, l’illustre Parini tra gl’italiani è da porre in cima per la sua opera dei principii di belle lettere molto istruttiva. Fra i moderni Gioberti scriveva un saggio sul bello, il quale nondimeno è molto imperfetto. Ficher nella sua Estetica non mostra la proprietà e la sottigliezza dei Germani : sicché dalle opere prefate , il lettore facilmente ricava che la scienza dell’ Arte non ebbe ancora il suo pieno svolgimento. Vi furono autori che divisarono nominarla Gallofilia o Fi-locallia , da due radicali greche che significano : studio o amore del bello. Ai moderni seppe grado seguitare a ritenere il nome di Estetica, perché tutti ad una la definiscono, scienza del bello. E poiché questa scienza può porre in disamina solamente l’idea e le sue varie manifestazioni, a noi piacerebbe chiamarla Estetica pura: e perchè la dottrina del bello si può applicare alle singole arti, chiameremo questa Estetica applicata, ovvero pratica. Giova però ricordare a noi medesimi che