albanese, e si compone dei due elementi, Posi e Lipo. Posi è avverbio accorciato di Poscti e dinota giù, lontano: Lipo, colla vocale finale o muta, significa, spiacere, dolore amarezza; vale a dire: giù il dolore, bando al dispiacere o all’amarezza. In effetti, quale uomo va in quella amenissima contrada, e non si sente da irresistibile e magica forza spinto a spogliarsi da qualsivoglia tristezza, da qualsisia amarezza della vita? Un indescrivibile quadro pittoresco, un inenarrabile panorama si para innanzi alla sua vista e lo invita a respirare Paria di un vero terrestre paradiso. Nisida è uu’isola che potrebbe reputarsi come la continuazione della collina di Posilipo, se una lingua omiopatica di mare dalla stessa non la separasse. Nisida è un vocabolo della lingua albanese e consta dei due elementi Nisi nel senso di separata, divisa; voce del verbo Nisur, prendere, separazione, incominciare a staccarsi: e Da, per Dè o Dhè terra: vale a dire, terra separata, o terra staccata divisa, cioè dalla terra. Questo vocabolo filologicamente considerato chiaramente dimostra la povertà delle idee che la vergine ed ingenua mente di quei primitivi pelasgo-albanesi adoperavano nel dare il nome ad una regione , o ad un paese o ad un oggetto a loro sconosciuto o nuovo. Non potevano essi servirsi di vocaboli di estranea lingua, perchè nelle regioni dove essi andavano a piantare le loro tende per lo più non trovavano popoli di sorta alcuna: quindi eran costretti dalla necessità o di ricorrere ai nomi onomatopeici, che la natura loro offriva , o di coniare alla meglio possibile de’nuovi, che nel modo più agevole render potessero il senso o il significato più adatto alla comune e generale loro intelligenza. Talché la loro lingua doveva necessariamente essere limitatissima, piena di tropi, di similitudini, di figure e poverissima di vocaboli concettosi. Tale nostra considerazione viene sorretta dal seguente splendido esempio. Nelle isole Sporadi, da Coo sessanta stadii lontana, trovasi l’isola Nisiro. È opinione presso i Greci che per qualche antica vicenda quest’isola fosse stata separata dalla terra ferma, nella stessa guisa di Nisida nostra, anzi favoleggiano che Nettuno stizzito contro il gigante Polibate, l’avesse troncata con