— 73 — « ponea: vedete le religioni stesse sì nei nomi e sì nei numeri. « In Asia, in Tessaglia, in Italia noi troviamo la Pelasgica « Città di Larissa. Alessandro il Molosso, per mala sorte in-« contro nella magna grecia il fiume Acheronte e la Città di « Posidonia che lasciato avea in Epiro, e in Italia si trova « come in Epiro una Caonia, e nella Caonia Epirota regnato « avea un figliuolo del Tessalo Pirro, e della Trojana Andro-« maca. Fa meraviglia vedere una schiatta per cotante conci trade sparsa interamente nella storia scomparire: dacché le « sue diverse tribù o muoiono o fra le nazioni straniere si « fondono, e per lo meno perdono i nomi loro, nè ci ha esempi « al mondo di sì compiuta rovina. Una maledizione da non si « poter espiare si appiccò a questo popolo , perchè tutto sancì guinoso e funesto è, quando i nemici suoi ne raccontano. « Nè altre sono le donne di Lenno, che nella notte sgozzano « gli sposi loro, nè altri gli abitanti di Agilla i quali uccidono « a sassi i Focesi prigionieri : ma questa_ rovina dei Pelasgi « ed il nemico stile che i greci storici tengono intorno a loro, « si può per avventura spiegare per lo disprezzo o per l’odio « che alle tribù greche ispiravano le agricole popolazioni ed « industriose, che precedute le avevano. » Ed a pagina precedente della precitata storia il dotto Michelet ci regala le seguenti peregrine notizie, che molta autorità aggiungono alle nostre asserzioni. « Avanti agli Elleni , cc i Pelasgi occuparono tutta le Grecia insino allo Strimone , « con tutte le tribù Arcadiche, Argive, Tessaliche, Macedonici che ed Epirote. Il principale Santuario di questi Pelasgi « trovavasi nella foresta di Dodona, ove la colomba profetica « dall’alto di una sacrata colonna rendeva i suoi oracoli. Altri « Pelasgi, occupavano le isole di Lenno, di Imbro e quelle di « Samotracia centro della religione loro in Oriente. » Or se Arcadia , Argo , Tessalia , Macedonia ed Epiro, come Michelet afferma unitamente a diversi altri autori, sono state sedi dei così detti Pelasgi, ne deriva la conseguenza necessaria di dover conchiudere, che gli odierni abitatori delle precitate regioni, non sono, che i posteri, o discendenti di quegli antichi popoli. Ma questi o posteri, o discendenti in massima io