terra dai medesimi Campania denominata, vuoisi probabilmente che sia stata contemporanea alla prima migrazione nel continente ellenico, e non si può mica neppure per conjetture calcolare quanti secoli prima della guerra di Troja: e molto meno Colonie greche si hanno a considerare quei popoli i quali nel 1534, partiti da Corone città della Morea, giunsero nella Basilicata e tra gli altri paesi, fondarono Barile, perchè gli abitanti del paese Barile sono in carne ed ossa albanesi, e parlano in idioma albanese: quindi gli antenati loro, non han potuto mai essere Greci, ma Albanesi: nè tampoco Greci sono stati quelli che ivi pervennero nel 1647 partiti da Maina, seguiti da altri. È tradizione assai nota presso tutti i nostri Albanesi che i paesi di Corone nella Morea sono stati culla dei loro proavi, i quali vennero a stanziarsi nelle provincie di Potenza, Campobasso, Cosenza, Catanzaro, Reggio e Sicilia ove fondarono Castelli, paesi e Città; che anzi molte famiglie albanesi anche al tempo presente portano il cognome con l’aggiuntivo di Corone: come Jeno de’Coronei — paese, S. Demetrio Corone: famiglia Elmo de’Coronei ecc. Oltre a ciò : nei canti popolari tradizionali degli Albanesi tra gli altri, avvi uuo che incomincia coi seguenti versi: Mori ebùkura Morèe, Cie kùur tè glièe nè'ngk tè' pèe, Attiè kàm ù s fot tiri tàt, Attiè kàm ù mè'mèn timnie, Mori ebùkura Morèe, Ciè kùur tèglièe nè'ngk tè pèe. Che in italiano tradotti equivalgono: Ahimè! bella, avvenente Morea, Da quando mi è stata forza abbandonarti Ho io colà mio Signor Padre, Ho io colà la Signora mia Madre, Ahimè bella, avvenente, Morea, Da quanto mi è stata forza abbandonarti, io non più [ti vidi! , io non ti [vidi più: