— 23 — colle italiane lettere P. V. F. Pissa, in Albanese dinota, inferno, o luogo oscuro e puzzolente, come da essi viene immaginato. I Greci colla parola Tibus a indicano la pece, vocabolo, che ha dovuto aver origine dalla suddetta voce albanese Pissa inferno, perchè la pece è nera, e putisce. Paravera è una voce dell’idioma albanese e dinota stagione che precede l’està, cioè la primavera. È composta dai due elementi para che dinota prima o avanti, e dal sostantivo Vera està. La voce para passando nella lingua italiana si mutò in prima; e la seconda voce vera restò non modificata o intatta. Quindi si conchiude che tanto la lettera italiana P quanto la lettera greca n ànno il medesimo suono. Nella stessa guisa hanno il medesimo suono in entrambejle lingue l’italiana lettera V e la greca P. Per dinotare Consiglio gli Albanesi dicono : Vulii. I Greci del pari dicono; pouXii consiglio. Vlèma volontà dicon gli Albanesi: /3ouXlu|j.a, volontà dicoao i Greci. Vista, veduta vista, dicon gli Albanesi. Bit« veduta, vista dicono i Greci. Vròrna puzza fetore dicono gli Albanesi. ¡3pùj;j.x, puzza fetore dicono i Greci. La labbiale che gli Albanesi indicano colla lettera italiana F k pure lo stesso suono in entrambe le lingue. Onde gli Albanesi per carcere , dicono : Filakii. I Greci identicamente dicono cp'jXx/.ri carcere. Folèa o Foglièa per dinotare Nido, dicono gli Albanesi; e