9° Nuovo Archivio Veneto cambio e sulla sua trasformazione storica nel periodo posteriore ai glossatori. — Un interessante periodo storico viene narrato da V. Vitale (1). Le prime dissensioni fra i nobili reggitori del Comune di Bologna e la borghesia, si manifestarono nel 1228, e da allora in poi quest’ ultima andò sempre acquistando in potenza. I popolari erano guelfi, e ad essi si accostarono i Geremei, nobili guelfi, contro i Lambertazzi ghibellini. Frutto della lotta, fu nel 1255 P istituzione del capitano del Popolo. Nel 1270 le Società delle Armi divennero popolari, escludendo i nobili. I Lambertazzi vennero cacciati ; richiamati (1278) dal Legato pontificio, furono di nuovo esclusi (1279), e Bologna passò al dominio popolare e democratico. Parte guelfa ebbe un ordinamento proprio, separato da quello del Comune. Tuttavia in Bologna non predominò mai 1’ elemento popolare, come in Firenze, dove si giunse alla rivolta dei Ciompi. Nel 1299 i Lambertazzi vennero richiamati. Di qui in poi Bologna pensò a difendersi contro gli esterni, prima contro gli Estensi, poi (1301) contro i Bianchi. Ma poscia le cose mutarono e nel 1303 Bologna fu dei Bianchi, e alleata dei Ghibellini. Nel 1306 tornò ai Guelfi puri, colla riforma del governo, e la persecuzione contro i Ghibellini. Al momento della calata di Enrico VII, Bologna si accostò a Firenze, e anche in appresso restò associata alla Taglia Toscana. Romeo Pepoli andò crescendo d’autorità. Cac- 1229). — L. Chiapelli, Le dicerie volgari di ser Matieo de Libri da Bologna, Pistoja, Fiori, 1900 (Matteo visse alla metà del sec. XIII, e le sue « dicerie » chiariscono quale fosse allora 1’ arte oratoria : ne dà il testo, secondo una redazione pistojese). - A. Rubbiani, Ristauri nel s. Francesco di Bologna, Arte decor., X, 69 sgg. (1’ edificio è del sec. XIII). — U. Berti, Lo stalo dei lavori in s. Francesco di Bologna, Rass. d’ arte, 1,55 sgg. (1) Il dominio della ‘Parte Guelfa in Bologna 1280-1326, Bolo, gna, Zanichelli( pp. 257.