26 Nuovo Archivio Veneto G. Romano (i) proseguì la sua estesa biografìa di Nicolò Spinelli, a partire dal 1363, cioè da quando fu allontanato 1’ Albornoz dall’ Italia media, cui fu sostituito il card. Androino de la Roche. L’ Albornoz ebbe dal papa una missione nel regno di Sicilia (1365-66), curandone il riordinamento, poiché esso versava in tristi condizioni. A questi fatti e alle successive pratiche dell’Albornoz, rispetto alle relazioni della Chiesa con Bernabò Visconti, si mescolò lo Spinelli, che fu in appresso mandato a Firenze da Urbano V, mentre questi si preparava a ritornare in Italia. In seguito troviamo lo Spinelli negoziatore del papa presso Giovanna di Napoli. Poi maneggiò le trattative tra i Fiorentini e Carlo IV, e dopo avere dato l’opera sua anche ad altri negoziati, accompagnò il papa, che faceva ritorno in Avignone. Morto Urbano V, il suo successore, che fu Gregorio XI, adoperò lo Spinelli, sia per riordinare il governo della Provenza, sia per favorire la politica Angioina in Piemonte. Quando scoppiò la guerra promossa dai Fiorentini, gelosi della crescente potenza della Chiesa, lo Spinelli si adoperò come maneggiatore di pace, ma senza riuscire a buon esito. Gregorio XI tornò a Roma, 17 genn. 1377, dove lo aveva preceduto lo Spinelli. In tutti questi negoziati 1’ opera dello Spinelli apparisce sempre, non solo nobile ed elevata ma anche prudente e saggia. Dalle opere di Baldo, N. Tamassia(2) ricava alcuni profili della sua vita, e alcune notizie sugli studi di giurisprudenza ai suoi tempi. (1) Nicolò Spinelli di Giovina^o diplomatico del sec. XIV, Archivio stor. Napolet. XXV, 1 57 sgg.; 276 sgg., 400 sgg. (2) Baldo studiato nelle sue opere, Perugia, tip. cooper., pp. 35 (dal vol. edito in onore di Baldo degli Ubaldi, aprile 1900).