Pubblicazioni sulla stona medioevale italiana 91 ciato il Pepoli nel 1321, Bologna rimase guelfa, facendo peraltro qualche concessione ai Grandi. La politica generale più tardi ebbe influsso anche sulle vicende di Bologna, dove entrò il card. Bertrando del Poggetto (1327), che fu cacciato dopo alcuni anni (1334). Nel 1337 Taddeo Pepoli fu riconosciuto signore. Il lavoro è condotto in buona parte su fonti nuove, e chiudesi con 38 doc. dal 1289 al 1335. In certo qual modo può riguardarsi come continuazione di questo libro, quello di A Sorbelli (1), che s’inizia coll’assoggettamento di Bologna (1349) a Giovanni Visconti, arciv. di Milano. Egli studia la storia di Bologna in correlazione alla storia italiana, e ai pontificati di Clemente Vie di Innocenzo VI; Giovanni Visconti avea in mira di combattere Firenze. Giovanni da Oleggio, che-governava Bologna, entrò in guerra contro Firenze, che si rivolse a Carlo IV. La pace del 1353 pose termine all’ agitazione, poiché Firenze si credette in pericolo, mentre il Visconti si impossessava di Genova. Con molti particolari, il S. espone il governo di Bologna sotto Giovanni Visconti arcivescovo e sotto Giovanni da Reggio. Parla anche delle condizioni economiche e sociali, le quali non erano buone, ma venivano mitigate dalla generosità del governo centrale. Tuttavia ■risulta che il governo visconteo recò a Bologna danni economici. Amministrazione. Provvedimenti per lo Studio. L’arciv. morì il 5 ott. 1350, forse non senza che i Bolognesi lo rimpiangessero, mentr’ essi invece odiavano 1’ Oleggio. Il volume si chiude con 124 doc. dal 1350 al 1354, e con una breve nota (p. 510) sulla data della morte dell’ arcivescovo. Il lavoro è organico, bene condotto ; forse è deficiente dove tratta della cultura. — Le poesie (1) La Signoria di Giovanni Visconti a Bologna e le sue relazioni con la Toscana, Bologna, Zanichelli, pp. XXIII, 526.