Pubblica poni sutia storia medioevale italiana 131 H. Hauverte (1) gtudia le varie redazioni dell'opera sugli uomini illustri, e ne indaga le date. Con documenti nuovi, T. Cituri (2) chiarisce la vita di un giureconsulto perugino, per il periodo che va dal 1381 alla sua morte, 4 sett. 1400, mentr’egli soggiornò — ancorché con qualche interruzione — a Firenze, dove insegnava. — H. Vignaud (3). esamina la ormai famosa lettera di Paolo Toscanelli al canonico portoghese Fer-nam Martin, che si ritiene abbia dato a> Colombo il concetto della sua spedizione di scoperta. Egli ne impugna l’autenticità, negando anche ogni, relazione fra Toscanelli e Martin, e il falsificatore è forse Bart. Colombo. Esistette una carta, che, secondo Las Casas, accompagnò la lettera del Toscanelli; ma essa pure è apocrifa, nè di lì venne la traghettoria di Cristoforo Colombo (4). (1 ) Reclierches sur le « de casibus viror. illustr. » de Boccace, in Entre Camerades, Paris, Alcan (voi. edito dagli antichi allievi della facoltà di lettere di Parigi). (2) Amgelo degli Ubaldi in Firenze, Boll. st. Umbra VII, 189 sgg. — R. Sabbadini, L'invettiva di Guarino contro il Niccoli, Lonigo, Gaspari (due redazioni). — C. Mazzi, Un codice sconosciuto dell'Acerba. La bibliografia II, 41 sgg. (del sec. XIV ex). — L. Mattioli, Luigi Pulci e il Ciriffo Calvanno, Padova, Sanavio, 1900 (buon lavoro). — G. 3offito, U eresia di Matteo Palmieri, Giorn. st. leit. ¡tal., XXXVII, 1 sgg. (notizie sui codici contenenti la « Città di Vita » del P. : il suo errore consisteva nell’ ammettere con Platone la preesistenza delle anime : non fu bruciato vivo, ma dopo morto e forse in effigie, e ciò verso il 1483). (3) La lettre et la carte de Toscanelli. Paris, Leroux, pp. XXIX, 319. — P. L. Rambaldi, Per la storia del nome « American, Firenze, Ricci (viene da Amerigo Vespucci, e non da ragioni locali, siccome gli Americani pretendono). (4) E. Rostagno, Di un esemplare del « de clirist. religione » di Marsilio Ficino, La Bibliofilia, II, 397.