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popolare occupossi invece F. Flamini (i), esaminata nelle sue varie manifestazioni, giullaresca o gogliardica o mistica, e nelle sue relazioni colla danza.
     L. Rocca (2) trattò della Chiesa ai tempi di Dante. Sviluppando le questioni attinentisi alla supremazia dai Papi propugnata sugli stati di Europa, fa riflessioni sulle condizioni della società d’ allora, che importavano la compenetrazione degli elementi civili coi religiosi, e conclude che Innocenzo III mirò soltanto al bene della Chiesa. Fa responsabile Venezia del cattivo esito della quarta Crociata. Non così favorevole come ad Innocenzo III, è il R. verso Gregorio IX ed Innocenzo IV. Crede che Dante fosse scontento dei Papi del medioevo, e che tale disposizione d’animo egli dimostrasse, non solo nelle parole, ma anche «nel silenzio sdegnoso, ch’egli serba davanti ai, più grandi fra essi ». Questo è uno dei pensieri del R., sui quali si potrebbe volentieri discutere, poiché non manca di acutezza, ancorché non sia forse completamente sviluppato. Esso poi va incontro a gravi difficoltà.
    Ordine Domenicano (3). Dei Francescani parleremo più innanzi (cap. VI). Altre pubblicazioni di storia eccle-
(1)	Poeti e poesia di popolo ai tempi di'Dante, ivi, p. 287 sgg.
    (2)	B. M. Reichert, Litterae encyclicae Magistrorum Genera-lium Ord. Praedic. 1233-1376, Romae, typ. poligl. pp. VII, 347; Id., Acta Capitulorum General. Ord. Praed., vol. II (1304-1378), ivi.
—	J. Delaville le Roulx, Cartulaire général de l’ Ordre des Hospitaliers de Saint-Jean de Jérusalem, III (1261-1310), Paris, Leroux, pp. 820 f.° (volume ricco di documenti, il quale serve non poco alla storia dei papi ; è un’ opera monumentale).
    (3)	F. De Mely, Reliques de Constantinople, Rev. de l’art chrétien, XI, 218 sgg., 393 sgg., 491 sgg. (parlasi anche di cose italiane).
—	M. Wittmann, Die Stellung des hi. Thomas von Aquin fu Aven-cebrol, Münster, Aschendorff, pp. VII, 79.