64 LA JtJQOSLAVlA ECONOMICA danno di un’altra regione jugoslava appartenente alle Terre della Corona di Santo Stefano : la Croazia-Slavonia, paese dotato di una magnifica fertilità di suolo, solcato da abbondanti corsi d’acqua, ricco di materie prime, di generi alimentari e di foreste. Per le sue ricchezze, la Croazia avrebbe potuto gareggiare con qualsiasi regione dell’Austria-Ungheria per floridezza e per progresso, se le si fosse permesso un libero sviluppo. Il Governo Ungherese, preoccupato solamente di mantenere in vita tutte quelle istituzioni che si dimostravano utili ed indispensabili a mantenergli l’autorità ed il prestigio, non badava ai bisogni reali della vita economica della popolazione croata. Precisamente in seguito all’accordo fra l’Austria e l’Ungheria, nel 1867, circa la spartizione di dominio dei territori appartenenti alla Oasad’Absburgo, fu sanzionata nuovamente l’appartenenza della Croa-zia-Slavonia all’Ungheria e ripristinato il diritto sulla prima con quell’atto solenne, che fu chiamato Accordo Austroungherese. Questo Accordo sistemava la compagine dell’impero sulla base dualistica. Conseguentemente a tale Accordo fra Tedeschi e Magiari, esercitanti l’egemonia ed il comando supremo sugli altri sei popoli inquadrati nell’impero, veniva stipulato, negli anni 1867-1868, un secondo Accordo fra l’Ungheria da una parte e la Croazia-Slavonia dall’altra, accordo stentatamente raggiunto con la violenza e con soprusi. Con tale accordo, alla Croazia fu concessa una certa autonomia. Quello che veramente Budapest pensasse di tale autonomia, come anche dell’accordo ungaro-croato, si rileva chiaramente dalle parole storiche di Beust, ministro