Pubblicazioni sulla storia medioevale italiana 83 1190 o nel 1 191. Morto Enrico VI, le città Toscane., quasi a protesta contro la politica imperiale, si collegarono in s. Genesio, presenti i nunzi imperiali (1197). I conti Guidi dovettero acconciarsi con Firenze. Innocenzo III, successo a Celestino III, desiderava modificare i patti della lega toscana, ma non vi riuscì. La nuova condizione politica di Firenze ebbe efficacia a promuovere il sentimento nazionale, e più ancora a mutare la vita politica e amministrativa delle singole città. Per evitare mali peggiori i feudatari dovettero acconsentire alla supremazia di Firenze. Speciale studio merita la condizione fatta ai conti Guidi e ai conti Alberti. Così espone i fatti il S., in una dissertazione, completa per la ricerca e per 1’ uso delle fonti. Nel 1294 i Fiorentini mandarono in qualità di podestà di Pistoja, Giano della Bella, che vi si trovò in disacordo col vescovo (1). Ordinamenti di Giustizia (2). Cose letterarie (3). Faremo una rapida scorsa nel campo delle pubblica- (1) G. Beani, Giano della Bella podestà di Pistoia, Bollet. stor. Pistoiese, III, 99. (2) A. Solmi, Le classi operaje in Firenze e gli Ordinamenti di giustizie?, T^iv. ital. per le sciente giurid., XXX, (a proposito dell’ opera di Salvemini). — R. Davidsohn (Das älteste Werk der fran-jisekan. Kunst, Rep. für Kunsswiss. XXII, fase. 2), descrive un mosaico testé trovato a Firenze, che forse è lavoro di fra Giacomo, uno dei primi discepoli francescani. (3) G. Casso, Influenza dell’ ascetismo medioevale della lirica amorosa del dolce stil nuovo, Verona, Drucker (di ben scarso valore). — D. Solyma, Osservazioni letterarie: dalla origine della lingua italiana fino alla « Vita Nuova » di Dante, Roma, tip. Agostiniana, pp. 115, 160. — V. Ctan, Una satira dantesca prima di Dante, N. Antol. CLXX, 43 segg. (è del 1243 circa, in latino, e si direbbe di Pier della Vigna : sparla di Gregorio IX, e degli ordini Domenicano e Francescano).