78 LA JUGOSLAVIA ECONOMICA Serbocroati, e pure perseguitati e maltrattati dai tramontati Governi. Per dare un migliore e più esatto quadro della Vojvodina, è necessario mettere in rilievo le tre parti, di cui è stata composta per decenni, oioè la Baranja, la Backa ed il Banato. La Baranja forma il triangolo che il Danubio fa colla Drava. Col Trattato di Trianon, venne divisa in due parti, di cui la parte maggiore e migliore, comprendente il bacino carbonifero di Pecs, spettò all’ Ungheria. In quest’occasione è duopo menzionare la tenutamodello, di fama mondiale, già di proprietà dell’arciduca Federico, — Belje, — che si trova nella Baranja. Belje occupa una superficie di 110.385 jugeri ossia circa 70.000 ha., ed è per quattro quinti in territorio della Baranja jugoslava e per un quinto in Ungheria. La tenuta è razionalmente organizzata e sfruttata. L’Instituto Internazionale di Agricoltura di Roma, come pure altri istituti europei del genere, considerano Belje come modello e lo citano per la sua perfetta organizzazione di lavoro. Belje conta delle fabbriche di primaria importanza; alcune di queste si considerano — per la modernità e per la vastità degli impianti e dei macchinari e per la quantità di produzione — fra le prime in Europa. Citiamo la fabbrica di burro a Pelmonostr, alla quale è unita la fabbrica di ghiaccio; la fabbrica di zucchero a Baranjavar; il macello e la fabbrica di conserve di carne a Pelmo-no§tr; il molino con macchinario di primo ordine; impianti di pescicoltura ad Opatin; lattifici; fabbrica di macchine agricole, ecc. Attraverso quest’im-