i8 Nuovo Archivio Veneto risponde alla realtà storica. Il medesimo W. Sickel (i) trattò anche in una dissertazione speciale gli stessi argomenti. Per lui, quando (circa il 750) il duca Stefano fu tolto di officio, toccò al papa il regime del ducato Romano, Stefano II l’amministrò per sé, ma non come uno stato proprio; questo non esisteva prima del 754, La donazione di Quierzy non si riferisce al ducato di Roma, poiché il papa non poteva ricevere ciò che ormai aveva. Nel 755 Stefano II già scriveva a Pippino di uno stato ecclesiastico, da lui posseduto. Egli 1’ ebbe dal-l’assentimento dei Romani ; quindi egli non è il successore degli imperatori, ma si sostituisce all’ Impero. Altro mezzo di cui Stefano II si giovò per raggiungere tale scopo fu il patriziato concesso a Pippino, il quale già a Ponthion, 754, ottenne, se non il nome, almeno 1’ autorità di patrizio. Lo stato pontificio fu dunque creato da Stefano II ; esso non fu un atto imperiale, ma un avvenimento politico. Pippino ne ajutò, lo svilupo accordandogli la sua protezione. Tuttavia Stefano II non intese di separarsi dall’impero: volle formarsi uno stato proprio, ma non mirò ad andare più in là di quanto fosse necessario I Franchi riguardarono Roma come città estranea al loro dominio. I Romani, che sempre si riguardavano (1) Kirchenstaat u. Karolingern, Hist. Zeit. LXXX1V, 3 85 sgg. — R. Parisot, Le royaume de Lorraine sous les Cctrolingiens 843-Q23, Paris, Picard, ¡899, pp. XXXI, 820 (relazioni fra 1’ Italia fi la Lorena). — V. Capobianchi, Les Caroli Pondus conservés en Italie, Mèi. de l’école de Frange, XX, 43 sgg. (si conoscevano due pesi di bronzo, detti C. P. ; qui se ne indicano altri tre esistenti in Italia : si descrivono tutti e cinque, con riguardo alla riforma monetaria, introdotta prima, 794, in Gallia, e poscia, 796, 800, applicata in Italia). — L. Duchesne, Saint Jacques en Galice, Annales du Midi XII, n. 46, p. 145 sgg. (verso l’a. 830 si trovò a Compostella una tomba, che si riguarda come quella dell’ apostolo S. Giacomo).