268 MOVIMENTI DI GUERRA NEL MEDITERRANEO Giuseppe cercava di resistere agli eccitamenti militareschi; si disse anzi che aveva dichiarato che avrebbe abdicato piuttosto che assumere, al termine dei suoi giorni, una simile responsabilità; ma nei circoli di Corte si pensava che lo si farebbe piegare rappresentandogli che la dignità delPAustria era in giuoco. Era la conclusione fatale della tradizionale politica austriaca. Fino a poco tempo prima il funzionamento penoso di istituzioni complicate, l’ostruzionismo permanente del Parlamento, i regimi di eccezione, gli odii di razza, tutto ciò che aveva turbato l’impero austro-ungarico, costituivano delle incomodità rese sopportabili da una lunga abitudine. D’un tratto lo sfasciamento dell’impero turco determinò conseguenze, che resero tutto ciò intollerabile a tal punto che molti considerarono la guerra come la sola possibilità di salvezza per la monarchia. L’alleanza austro-germanica riposava sopra questo doppio principio, del concorso prestato dall’Austria alla politica occidentale della Germania, e del concorso della Germania alla politica orientale dell’Austria. Ora le vicende della guerra balcanica erano venute a sconvolgere tutti i calcoli degli uomini di stato di Vienna, che contavano sulla vittoria dei Turchi e, dopo questa, sopra un intervento dell’Europa da cui avrebbero tratto buon partito. Invece gli Stati balcanici avevano vinto la Turchia e se ne stavano distribuendo i territori; di qui la rovina delle ambizioni dell’Austria, che diventò necessariamente l’avversaria degli Stati balcanici. La situazione quindi era tale, che non si trattava più di sapere se la Serbia dovesse avere un porto sull’Adriatico, una striscia di territorio e una ferrovia neutralizzata in Albania; ma di sapere se l’Austria rinunziava o no ai suoi disegni di ingrandimenti futuri verso il mare Egeo. Se l’Austria non abbandonava questo indirizzo politico, la guerra, immediata o prossima, era inevitabile. * * * A Londra intanto continuavano le trattative degli Stati balcanici colla Turchia, ma con scarso risultato, perchè questa Potenza non voleva decidersi a rinunziare ad Adrianopoli e alle isole del-l’Egeo; quando poi parve che il ministero turco, presieduto dal