6o DAL CONGRESSO DI BERLINO Quando si aprì il Congresso non si sapeva nulla dei segreti accordi che erano intervenuti tra le Potenze più interessate nella questione; perciò l’opinione pubblica era un po’ preoccupata; ma l’indomani della prima seduta un giornale inglese pubblicò il testo dell’accordo stipulato tra la Russia e l’Inghilterra, riguardante la rinunzia della Russia alla costituzione della grande Bulgaria e l’adesione dell’Inghilterra all’occupazione russa della Bes-sarabia. In questo documento non si parlava degli interessi dell’Austria, cosicché da principio si dubitò che l’Austria fosse stata abbandonata dall’Inghilterra; ma vedendosi poi che la Corte di Vienna non dimostrava alcuna irritazione, si capì che anch’essa doveva essersi assicurata speciali compensi. L’opinione pubblica quindi si calmò, persuasa che il Congresso avrebbe risolto tutte le difficoltà. Infatti dopo gli accordi intervenuti riuscì facile concretare le conclusioni, tanto più che Bismarck non favorì le segrete aspirazioni della Russia. Il nuovo principato di Bulgaria, vassallo della Turchia, fu limitato alla regione a nord dei Balcani con una popolazione di poco più di un milione e mezzo di abitanti. La parte al sud dei Balcani, tra la Macedonia e il sangiaccato di Adrianopoli, con una popolazione di circa 800 mila abitanti, fu costituita in una provincia turca a sé, amministrata da un governatore cristiano, nominato dalla Porta col consenso delle Potenze; essa fu denominata Rumelia orientale per evitare che il nome di Bulgaria meridionale risvegliasse le tendenze all’unione delle due regioni. Quanto alla regione macedonica, che nel trattato di Santo Stefano era stata assegnata alla Bulgaria, essa ritornò semplicemente sotto il dominio turco. Quando venne in discussione la questione della Bosnia e dell’Erzegòvina, il conte Andrassy fece notare il grande interesse che aveva l’Austria alla pacificazione di quei paesi, poiché dal principio dell’insurrezione ben 200 mila di quegli abi- vi fu il barone di Haymerle, che l’anno dopo succedette ad Andrassy come ministro degli esteri, e fra i rappresentanti dell’Inghilterra Roberto Cecil marchese di Salisbury, che salì anch’egli a capo del governo del suo paese. Il rappresentante della Turchia Karathèodory diventò nel 1885 principe di Samo; invece il suo collega Mehemet Alì ebbe il triste destino di venire assassinato in Albania.