238 PROBLEMI INTERNI Rasputin) quasi illetterato, sozzo e depravato, che esercitava però coi suoi occhi una malia ipnotizzatrice sulle donne e col suo linguaggio mistico suscitava in esse un’esaltazione religiosa. La czarina ne subì l’influsso a tal grado, che corse perfino la voce che essa ne fosse divenuta l’amante,*il che non è verosimile, data la sporcizia dell’uomo e l’alta educazione e l’orgoglio dell’imperatrice. È più ragionevole cercare una spiegazione del prodigioso ascendente del monaco su di lei in quest’episodio che fu allora raccontato. La czarina era in continuo affanno per la salute del piccolo czarevich Alessio; una sera, mentre il Rasputin era in circolo presso l’imperatrice e le sue dame, egli ad un tratto esclamò: « Dove è Alessio? » e alla risposta, che era nella vicina camera del biliardo, Rasputin disse: « Andiamo subito a vedere, perchè sento che una disgrazia pende sul suo capo ». L’imperatrice si precipitò nella camera vicina ed abbracciò il suo figliuolo tirandolo a sè e allontanandolo dal biliardo; pochi istanti dopo il grande lampadario sospeso al soffitto precipitò al suolo con spavento generale. Nel trambusto, che successe, nessuno si curò di esaminare se la cosa non fosse stata preparata; certo la czarina credette di vedere nel monaco un inviato di Dio e finì per ubbidire con devozione a tutti i suoi consigli. Essa poi approfittando della debolezza dello czar prese ad immischiarsi molto negli affari di stato, e dietro i suggerimenti di Rasputin indusse il sovrano a nominare ad alte cariche persone indegne, fatti che suscitavano lo sdegno degli onesti; e ciò durò per parecchi anni con conseguenze disastrose nell’opinione pubblica. * * * Nella politica estera l’alleanza con la Francia e il buon accordo con l’Inghilterra continuarono ad essere le basi della politica russa; ormai la Duplice Alleanza si poteva dire trasformata nella Triplice Intesa, poiché le tre Potenze procedevano sempre d’accordo. Nell’autunno del 1910 il ministro degli esteri Iswolski, che s’era accorto delle molte critiche sorte in Russia contro di lui pel suo fiasco con Aehrenthal, lasciò il suo posto al suo aggiunto Sazonoff (ch’era anch’egli ardente patriota), e fu lieto di poter andare ad assumere la carica di ambasciatore in Francia, dove poi si ado-