ED ACCORDI PER LA SPARTIZIONE DELL* AFRICA 95 mancò quindi allora, a questa espansione coloniale, il consenso dell’opinione pubblica italiana. * * * Nella penisola balcanica intanto era avvenuto un cambiamento importante. In Bulgaria, con la costituzione del principato, era sembrato che i Bulgari si fossero adattati alle deliberazioni del Congresso di Berlino; invece nel loro animo era rimasto fisso, come un ideale da raggiungere, il concetto della grande Bulgaria delineata dal trattato di Santo Stefano: e la scelta stessa della capitale del principato, Sofia, situata nel centro della penisola, parve indicare le speranze ambiziose del nuovo Stato. Naturalmente la prima mira fu rivolta a ottenere la riunione della Rumelia orientale: il 18 settembre 1885 la città di Filippopoli insorse, e gli abitanti, in grande concordia di animi, proclamarono l’unione della Rumelia orientale alla Bulgaria sotto il principe Alessandro di Battenberg; questi dichiarò di accettare e andò a prendere possesso del suo nuovo territorio. L’ingrandimento della Bulgaria veniva ad alterare l’equilibrio dei vari Stati balcanici. La Serbia specialmente ne fu gelosa, e sotto la condotta del re Milan dichiarò guerra alla Bulgaria (1). Approfittando del fatto che l’esercito bulgaro era passato in Rumelia per difenderla da una temuta invasione turca, i Serbi si avanzarono in Bulgaria, ma Alessandro di Battenberg accorse alla difesa delle posizioni di Slivnitza (a 30 km. da Sofia), e in un combattimento durato tre giorni respinse l’invasore; poi entrò in Serbia. Re Milan invocò l’aiuto dell’Austria, verso la quale egli aveva assunto un contegno di cliente devoto nonostante il malcontento della popolazione, che ricordava con dolore l’occupazione austriaca della Bosnia e dell’Erzegòvina. L’Austria intervenne subito diplomaticamente in suo favore e minacciando di (i) Anche la Grecia nella speranza di ottenere dei compensi mobilitò l’esercito e la flotta; ma le grandi Potenze per evitare ima conflagrazione generale mandarono alcune navi a bloccare le coste elleniche costringendo la Grecia a stare in pace.