MOVIMENTI DI GUERRA NEL MEDITERRANEO 273 spada». Certo, quando nel luglio 1913 l’Austria manifestò ai suoi due alleati il suo proposito di marciare contro la Serbia, Guglielmo II non diede la sua adesione, anzi dissuase l’Austria dall’agire; cosi che in quella occasione contribuì a impedire lo scoppio della guerra. Egli anzi persuase l’Austria a non insistere nemmeno nel proposito di domandare che il trattato di Bucarest venisse sottoposto alla revisione delle grandi Potenze, e così si assicurò anche la riconoscenza del re Carlo I di Rumenia. L’Austria però volle in qualche modo far sentire la sua forza alla Serbia. Questa, per difendersi contro le incursioni delle tribù albanesi, aveva fatto occupare, nel territorio assegnato all’Albania ma in prossimità della sua frontiera, alcuni punti strategici in attesa delle decisioni precise e definitive rispetto ai confini. Senza curarsi che la questione albanese era comune alle grandi Potenze, l’Austria da sola mandò un ultimatum alla Serbia imponendo il ritiro di quelle truppe entro dieci giorni. Le Potenze non vollero per questo fatto determinare una tensione europea e consigliarono la Serbia a cedere; e così l’incidente fu chiuso, e l’Austria, dissimulando i suoi disegni, ne rimandò l’attuazione ad altra occasione attendendo intanto a rafforzare la sua potenza militare. * * * L’Albania fu organizzata in regno e le Potenze si accordarono di affidarne la sovranità al principe tedesco Guglielmo di Wied (nipote della regina Elisabetta di Rumenia), in età di 37 anni, capitano nell’esercito prussiano. Il nuovo Stato, contrastato nei suoi confini dalla Grecia, dalla Serbia e dal Montenegro, che mantenevano vive le agitazioni delle tribù vicine ai loro rispettivi territori, comprendeva circa 800.000 abitanti, divisi per religione in musulmani, ortodossi e cattolici, discordi anche per rivalità locali, avvezzi da lungo tempo a vivere a modo loro all’infuori di ogni legge. Nel governo provvisorio, impiantato da Ismail Kemal a Valona, il difensore di Scùtari Essad pascià, ricco proprietario albanese, aveva accettato la carica di ministro; ma in realtà i due capi rivaleggiavano tra loro. Alla testa di questo Stato di così difficile formazione venne un principe tedesco di religione Iute- P. Orsi: La storia mondiale - II. 18