26 LA GERMANIA PRESA A MODELLO collettivamente con un programma comune dinanzi agli elettori facendo appello al patriotismo di tutti affinchè nessun’altra candidatura repubblicana venisse presentata in quei collegi. E questa consegna fu rigorosamente osservata; anche tutta la stampa repubblicana si dimostrò concorde nella lotta. Proprio in mezzo alla agitazione elettorale, il 3 settembre 1877, venne improvvisamente a morte, per un colpo di apoplessia, a 80 anni d’età Adolfo Thiers, considerato allora da tutte le frazioni repubblicane come il candidato eventuale alla Presidenza della repubblica. Nonostante tutte le pressioni esercitate dal ministero, le elezioni generali avvenute nell’ottobre 1877 diedero circa 330 deputati repubblicani, mentre i loro avversari complessivamente non arrivavano a 210. Il ministero Broglie rassegnò le dimissioni. Il Presidente della repubblica cercò ancora di mantenere il potere nelle mani del partito conservatore nominando uno dei così detti ministeri di affari, scelto fuori della Camera; ma la Camera dei deputati rifiutò di entrare in rapporto con questo ministero e di votare il bilancio. Allora Mac-Mahon si sottomise alla volontà manifestata dal paese e nominò un ministero di sinistra. Intanto l’attenzione della Francia e di tutta l’Europa veniva richiamata sulla Esposizione Universale, apertasi a Parigi il i° maggio 1878, colla quale la Francia dimostrò al mondo meravigliato quanto rapidamente essa fosse riuscita a rialzarsi dai disastri subiti. L’attività politica dei vari partiti si rivolse a prepararsi per le elezioni per la prossima rinnovazione di un terzo dei senatori, e queste elezioni assicurarono al partito repubblicano la maggioranza anche nel Senato; allora il maresciallo Mac-Mahon prese il primo pretesto che gli si presentò (quello dei cambiamenti proposti dal ministero negli alti gradi dell’esercito e che egli non approvava) ed il 30 gennaio 1879 rassegnò le dimissioni da Presidente della repubblica, anticipando così di un anno il termine del suo potere. La sera stessa le due Camere riunite in Congresso nominarono Presidente della repubblica per sette anni l’avvocato Giulio Grévy, che era allora presidente della Camera. Il maresciallo Mac-Mahon si recò subito a salutare il nuovo presidente, e così si compì nella calma più perfetta questa trasmissione del mandato presidenziale. Ormai tutti e tre i poteri dello Stato erano nelle mani del par-