MOVIMENTI DI GUERRA NEL MEDITERRANEO 265 Ciatalgia (a 40 chilometri da Costantinopoli). Contemporaneamente i Serbi riportavano la vittoria di Kumanovo, si impadronivano di Uskub (nome turco dell’antica Skoplje, patria dell’imperatore Giustiniano), e poi di Monastir (l’antica Betolia), mentre un altro loro esercito prendeva Novi Bazar e unitosi coi Montenegrini penetrava nell’Albania e assediava Scùtari. I Greci occupavano il 9 novembre Salonicco, dove furono raggiunti da un corpo bulgaro; poi investivano Giànnina, mentre la loro flotta si impadroniva delle isole dell’Egeo ancora rimaste ai Turchi; quanto a Candia, fin dal principio della guerra il Parlamento greco ne aveva consacrato l’annessione accettando tra i suoi membri i deputati eletti nell’isola, da tanto tempo ribelle al suo vecchio ordinamento. In seguito a questo sfacelo la Turchia domandò pace: il 30 novembre fu concluso un armistizio, e si deliberò che i delegati turchi e quelli degli Stati balcanici si riunissero à Londra per le trattative di pace. Da parte loro le grandi Potenze decisero che contemporaneamente i loro ambasciatori in Londra terrebbero una Conferenza tra di loro allo scopo di salvaguardare le vedute dell’Europa nel conflitto. In particolar modo le Potenze della Triplice si sentirono turbate da questi eventi : la Germania vide con dolore dileguarsi la forza della Turchia, sulla quale aveva calcolato per i suoi futuri disegni; l’Austria fu allarmata dal costituirsi di una grande Serbia, che sarebbe facilmente divenuta un centro di attrazione per i Serbi sudditi austriaci; essa cercò subito di limitare l’estensione della Serbia proponendo la creazione di un principato di Albania, e in ciò si trovò d’accordo coll’Italia, che desiderava fermare l’avanzata greca verso il nord. Perciò le tre Potenze, trovandosi concordi nel giudicare la situazione, credettero opportuno di stringere più saldamente i loro legami, e il 5 dicembre 1912 rinnovarono il trattato della Triplice Alleanza, sebbene esso scadesse soltanto nel giugno 1914; anche i contrasti diplomatici, che l’Italia aveva avuto colla Francia durante la guerra libica, facilitarono la cosa. A Londra le sei grandi Potenze approvarono l’idea di un’organizzazione autonoma dell’Albania e di limitare l’accesso della Serbia nell’Adriatico a un semplice porto commerciale; ma non erano questi i grandi problemi, che avrebbero dovuto imporsi allora all’attenzione dell’Europa.