228 EQUILIBRIO INSTABILE da principato vassallo si era d’un tratto trasformato in regno, assunse anch’esso il titolo di regno (19io), e fu come tale riconosciuto dalle Potenze. La rivoluzione turca intanto non era finita. Mentre si aprivano le Camere e si iniziava il governo costituzionale, si era venuto ordendo, sotto la direzione dello stesso Sultano Abdul-Hamid, nelle varie parti dellTmpero e specialmente nella capitale, un complotto contro il nuovo regime; il 13 aprile 1909 esso proruppe: i soldati rinchiusero i loro ufficiali nelle caserme e domandarono il ristabilimento dell’antico regime; il Sultano si dimostrò favorevole ai ribelli, e grandi cambiamenti avvennero nel ministero e nell’ufficialità. Ma a queste notizie i due corpi d’armata di sede a Salonicco e ad Adrianopoli, che erano stati alla testa della prima rivoluzione, deliberarono di marciare su Costantinopoli, e sotto la guida del generale Sefket pascià il 24 aprile vi entrarono vincendo facilmente la debole resistenza, che soldati senza ufficiali poterono loro opporre. Allora la Camera a unanimità dichiarò deposto il Sultano Abdul-Hamid, che fu trasportato a Salonicco e là rinchiuso in una villa. Il nuovo Sultano Maometto V (fratello di Abdul-Hamid), già in età di 64 anni, si dichiarò lieto di essere il primo Sultano della libertà. In realtà il Comitato Unione e Progresso ritornò ad essere padrone della situazione, come nei primi giorni della rivoluzione (*). Quando la Turchia era passata dal dominio dispotico al governo costituzionale, era parso che l’Inghilterra riacquistasse a Costantinopoli l’influenza di un tempo, ma la cosa durò poco; poiché l’elemento prevalente nella nuova vita politica ottomana fu l’esercito, e questo, che era stato organizzato dai Tedeschi ed era impregnato di spirito tedesco, facilitò alla Germania il modo di riprendere l’antica posizione di predominio, tanto più che essa aveva a Costantinopoli il più abile dei suoi diplomatici, il barone di Marschall. (*) Dopo che anche la Turchia adottò il sistema costituzionale non rimaneva più in Europa altro governo assoluto che quello del principato di Monaco (19 mila abitanti). In seguito ad un malcontento manifestatosi nella popolazione il principe Alberto il 5 gennaio 1911 accordò una costituzione stabilendo un Consiglio di 21 membri eletti a suffragio universale.