128 FUORI D’EUROPA scossa formidabile. Era un paese organizzato feudalmente, sotto una monarchia rappresentata da un imperatore (detto in giapponese terno, ma che presso i popoli europei veniva denominato mikado)\ egli risiedeva a Kioto, ma era il semplice depositario dell’autorità: chi veramente esercitava il governo ed aveva il comando delle forze era un suo rappresentante, detto sciogun (generalissimo) e in cinese taicun, il quale risiedeva a Jeddo. Anche questa carica era divenuta ereditaria in una famiglia (Tocugava) ; ma nel 1867 scoppiarono contro di essa delle ribellioni, ed i ribelli si proposero di abbattere il Tocugava restaurando il potere dell’imperatore: lo sciogun vinto si sottomise e fu perdonato. Il giovane imperatore Muhsuhito (nato nel 1852 e salito al trono nel febbraio 1867) concentrò in sè tutti i poteri e trasportò la sua sede da Kioto a Jeddo, che fu denominata Tokio (capitale dell’oriente) ; egli comunicò alle Potenze il cambiamento avvenuto con un proclama del 15 gennaio 1868, nel quale dichiarò: «gli affari di Stato interni ed esterni saranno decisi personalmente da noi ». Si iniziò allora un periodo di grandi riforme, che segnarono la fine del feudalismo e una rapida trasformazione di tutta la società giapponese determinata dalla applicazione del nuovo principio dell’uguaglianza sociale. Il buddismo cessò di essere la religione ufficiale: venne richiamata in onore l’antica religione (scintoismo) che si basa sul culto degli antenati, mentre il cristianesimo riuscì di nuovo a diffondersi largamente. L’influsso della civiltà europea si fece ogni giorno più palese: il Giappone adottò persino il calendario gregoriano. Nel 1889 fu promulgata una costituzione e nel 1890 il Parlamento cominciò a funzionare regolarmente; secondo il censimento fatto allora la popolazione del Giappone contava circa 40 milioni di abitanti. Il vecchio mondo si rallegrò di questa trasformazione che sembrava offrirgli discepoli docili e clienti insperati; non avvertì allora che tutto quel lavorio giapponese tendeva verso uno scopo nazionale, e che di là una forza indipendente sarebbe venuta a frenare le sue mire sull’Estremo Oriente. Così, mentre le ambizioni europee si allargavano sempre più, fuori d’Europa si affermavano due nuove forze (gli Stati Uniti e il Giappone), delle quali le grandi Potenze europee dovettero presto tenere gran conto.