EQUILIBRIO INSTABILE 219 sovrano prima del 31 dicembre 1907, data della scadenza del Compromesso in corso. E quasi ciò avesse portato una sicurezza maggiore per l’avvenire della monarchia, essa, che da lungo tempo teneva una politica estera poco attiva, inaugurò il nuovo anno lanciando, come fu detto poco prima, l’idea della costruzione della ferrovia attraverso il Sangiaccato di Novi Bazar. Ma presto la questione delle ferrovie balcaniche fu messa in disparte perchè sopravvennero nella penisola balcanica avvenimenti gravissimi che la sconvolsero profondamente. * * * A lungo andare in Turchia il malgoverno di Abdul-Hamid II suscitò lo sdegno anche delle classi intellettuali, che vedevano con dolore come quell’assolutismo, crudele all’interno, era imbelle di fronte alle imposizioni politiche, economiche e finanziarie degli stranieri; il partito detto dei Giovani Turchi, animato essenzialmente da sentimenti nazionalistici e patriotici, si organizzò sotto la direzione del Comitato Unione e Progresso, e riuscì a fare molti aderenti nell’esercito, specialmente tra gli ufficiali. Il 20 luglio 1908 a Salonicco, centro principale dei congiurati, una parte dell’esercito insorse domandando che venisse rimessa in vigore la costituzione del 1876; i reggimenti inviati contro gli insorti si unirono invece ad essi; due interi corpi d’armata minacciarono di marciare su Costantinopoli. In breve la rivoluzione fu trionfante dappertutto; allora Abdul Hamid si sottomise: il 24 luglio la costituzione venne ufficialmente proclamata dal Sultano. Molti dei ministri fuggirono, mentre veniva accordata un’amnistia ai condannati politici Nella nuova situazione formatasi a Costantinopoli, la Germania, che aveva esercitato un vero predominio durante il governo assoluto di Abdul-Hamid, lo perdette a un tratto, e l’Inghilterra tornò ad essere la Potenza benevisa. Il cambiamento di governo verificatosi nell’impero ottomano fornì il pretesto a profonde modificazioni nella situazione internazionale. Man mano che era venuta declinando la potenza della Turchia, la Russia e l’Austria erano diventate reciprocamente più gelose dell’influenza rispettiva nei Balcani. Ora 11 ministro russo Iswolski credette che fosse giunta l’occa-