26o MOVIMENTI DI GUERRA NEL MEDITERRANEO spedizione. Il 24 settembre 1911, il governo italiano, avendo saputo che da Costantinopoli era partita alla volta della Tripolitania la nave Derna carica di armi e di munizioni, protestò presso il governo turco contro il pericolo al quale era esposta la colonia italiana a Tripoli per il fanatismo dei musulmani, e dichiarò che « l’Italia considererebbe l’invio a Tripoli di trasporti militari ottomani come un atto estremamente grave ». Ciò non ostante il governo turco non volle richiamare la nave Derna, che arrivò a Tripoli e sbarcò il suo carico. Ciò eccitò gli animi dei musulmani: molti Italiani e anche altri europei, allarmati per la propria sicurezza personale, abbandonarono Tripoli. Allora il governo italiano decise di procedere alla occupazione della Tripolitania e dichiarò guerra alla Turchia (29 settembre 1911). Se, come accade di solito quando due Potenze sono in guerra, l’Italia si fosse proposta di fare al nemico il maggior danno possibile per terra e per mare, il teatro della guerra avrebbe potuto essere vastissimo; ma, per la delicatezza delle questioni legate colle vicende dell’impero ottomano, il governo italiano credette opportuno di affermare alle grandi Potenze che « la base della sua politica continuava ad essere il mantenimento dello statu quo territoriale nella penisola balcanica » ; che perciò non avrebbe incoraggiato alcun movimento in quella regione contro la Turchia, intendendo che la contesa restasse limitata alla Tripolitania. Questo impegno, spontaneamente assunto dall’Italia, indusse tutte le Potenze a proclamare la loro neutralità e localizzò la guerra in pochi punti, ma la rese per gli Italiani più difficile e complicata senza che ciò giovasse a procurarci le simpatie dell’opinione pubblica europea, la quale si dimostrò invece sorpresa e indispettita per la nostra audacia. Le stesse Potenze alleate non videro di buon occhio l’impresa italiana: la Germania perchè era amica della Turchia e non voleva l’indebolimento di questa Potenza che le si dimostrava sempre docile, e l’Austria perchè temeva un contraccolpo nella penisola balcanica e d’altra parte non voleva l’accrescimento della potenza e del prestigio italiano. Naturalmente la prima nostra azione militare era affidata alla flotta, che doveva assicurarci il dominio del mare. Essendosi saputo che alcune torpediniere turche si raccoglievano a Prèvesa (nell’Albania), il Duca degli Abruzzi, comandante della nostra