MOVIMENTI DI GUERRA NEL MEDITERRANEO 269 vecchio Kiamil pascià, si decidesse ad accettare le decisioni imposte dal nemico, avvenne a Costantinopoli un’insurrezione capitanata dal colonnello Enver bey, che portò al potere il partito deciso a continuare la guerra (23 gennaio 1913). Allora le Conferenze di Londra si sciolsero, e le ostilità furono riprese. Questa volta la resistenza dei Turchi fu maggiore, ma non potè che ritardare i progressi dei nemici: il 6 marzo Giànnina capitolò, il 26 dello stesso mese i Bulgari con un furioso assalto si impadronirono di Adrianopoli. Allora per la mediazione delle grandi Potenze fu concluso un nuovo armistizio. Solo il Montenegro non vi aderì, perchè desiderava occupare Scùtari, che, valorosamente difesa dall’albanese Essad pascià, continuava a resistere. Secondo i desideri dell’Austria e le deliberazioni delle grandi Potenze, Scùtari doveva far parte dell’Albania, il nuovo Stato indipendente rappresentato per allora soltanto dal territorio di Valona, dove l’iniziatore del movimento autonomista albanese Ismail Kemal aveva impiantato un governo provvisorio. L’Austria pretese che il Montenegro rinunziasse all’assedio di Scùtari; invano le Potenze insistettero presso il re Nicola e ricorsero anche a mezzi coercitivi mandando una flotta internazionale a bloccare la costa da Antìvari a Durazzo; i Montenegrini non si mossero da quell’assedio, che aveva già costato loro sacrifizi enormi; finalmente il 23 aprile Scùtari capitolò; Essad pascià se ne andò in Albania. Si temette allora che l’Austria, che fin dal principio della guerra balcanica aveva mantenuto il suo esercito sul piede di una mobilitazione permanente e si trovava quindi pronta ad agire, intervenisse da sola a imporre la sua volontà al re Nicola; ma questi, aderendo ai consigli delle Potenze, il 5 maggio consegnò Scùtari, che fu occupata da truppe internazionali. Un altro problema, che le Potenze dovettero risolvere, riguardava i rapporti bulgaro-rumeni, divenuti assai tesi, perchè la Rumenia domandava un compenso per il servizio reso alla Bulgaria colla sua neutralità. Dopo lunghe trattative esse persuasero la Bulgaria a cedere alla Rumenia la città di Silìstria sul Danubio, posizione strategica dichiarata dai Rumeni indispensabile alla loro sicurezza di fronte ad una Bulgaria divenuta più forte. Intanto si erano riaperte a Londra le negoziazioni per la pace,