E LO SCOPPIO DELLA GUERRA MONDIALE 319 entrare nella Bosnia e ricuperare il paese ». (1) Più tardi si seppe che erano sette i cospiratori scaglionati sul percorso dell’automobile dell’arciduca, e che Cabrinovich e Princip avevano vissuto qualche tempo a Belgrado a contatto della gioventù rivoluzionaria terrorista, che aveva loro facilitato i mezzi per compiere l’attentato (2). * * * La tragedia di Serajevo suscitò un’impressione profonda in tutto il mondo. Alla Corte di Vienna si formò la convinzione che questi attentati, sebbene commessi da cittadini austriaci di razza serba, erano opera di una organizzazione, che aveva la sua base in Serbia e che era favorita dal governo stesso di Belgrado; che bisognava quindi per la sicurezza dell’impero regolare definitivamente i conti con la Serbia. I capi politici e militari, che già da parecchio tempo cercavano un pretesto di una guerra con la Serbia, trovarono finalmente in questa nuova sventura della Casa degli Absburgo la spinta decisiva: il ministro Berchtold uscì dalla sua solita attitudine di indecisione ed accolse il consiglio di Conrad, il quale diceva che se si lasciava passare quest’oltraggio senza finirla con la Serbia, ciò avrebbe segnato la fine della potenza dell’Austria. Francesco Giuseppe, giunto a 84 anni attraverso le più dure prove, era stato profondamente impressionato dalla tragedia di Serajevo, ma si era presto ripreso e sembrava voler esercitare una maggiore azione sul governo: egli non era favorevole all’idea di suscitare una guerra. Il nuovo principe ereditario era un altro suo nipote, l’arciduca Carlo, figlio dell’arciduca Ottone (fratello di Francesco Ferdinando), giovane di 27 anni, di intelligenza limitata, considerato come personaggio insignificante; il vecchio imperatore si proponeva di prepararlo e di formarlo egli stesso, non essendone geloso, come era stato invece di Francesco Ferdinando. Francesco Giuseppe avrebbe voluto passare i suoi ultimi giorni (*) A Serajevo nella casa vicina al luogo dell’assassinio fu poi collocata una lapide, che dice che ivi Princip « inaugurò la libertà ». (2) Cabrinovich e Princip erano in cattive condizioni di salute; morirono in prigione, il primo nel 1916, il secondo nel 1918.