E LO SCOPPIO DELLA GUERRA MONDIALE 339 tario di quella Camera del Lavoro e redattore del giornale « II Popolo », diretto da Cesare Battisti. Dall’Austria però fu presto sfrattato, perchè non aveva potuto fare a meno di constatare, e di far rilevare, che il vero confine italiano non si fermava ad Ala. Essendosi creata una famiglia, si stabilì a Forlì come segretario della Federazione socialista, ed ivi fondò la rivista settimanale « La lotta di classe », sostenendo che al miglioramento economico delle classi popolari bisognava accompagnare un elevamento morale e spirituale. Anche il padre ebbe notevole influsso sulla formazione dell’anima sua; era un altruista e faceva del bene a compagni ed avversari. Morì anch’egli abbastanza giovane (a 56 anni) nel 1910 ; di lui Benito Mussolini scrisse in quei giorni: « Di beni materiali non ci ha lasciato nulla ; di beni morali ci ha lasciato un tesoro: l’idea». Benito Mussolini aveva ormai acquistato tale ascendente nelle assemblee del partito, che nel dicembre 1912 fu chiamato a Milano a dirigere il giornale ufficiale socialista, 1’« Avanti ». Allo scoppio della guerra, applicando interamente le teorie dei socialisti, egli dichiarò nel suo giornale, che « l’Italia aveva un solo atteggiamento da prendere, la neutralità assoluta », soggiungendo che « il proletariato saprebbe imporla con tutti i mezzi ». Ma la sua mentalità positiva e realistica non tardò a prevedere i mali, che sarebbero derivati all’Italia dalla neutralità assoluta, chiunque fosse stato poi il vincitore. L’animo suo traversò allora un travaglio angoscioso; ma finalmente il suo mirabile intuito politico lo convinse in modo decisivo dell’erroneità di quelle formule imperative e dogmatiche, con le quali il socialismo credeva di poter risolvere il problema formidabile della guerra. Bisognava decidersi a sconfessarle. Lo propose alla direzione del partito, ma i dirigenti non vollero seguirlo nel suo nuovo ordine di idee. Egli sostenne la sua convinzione anche in piena assemblea del partito, suscitando opposizioni violente; sulla fine del suo discorso dichiarò : « Il tempo dirà chi aveva ragione e chi aveva torto in questa formidabile questione, che non si era mai presentata al socialismo semplicemente perchè non si era mai presentata nella storia umana una conflagrazione come quella attuale, in cui milioni e milioni di proletari sono gli uni contro gli altri..... Forse si inizierà una nuova era nella storia del mondo,