58 NUOVA FASE DELLA QUESTIONE D’ORIENTE particolar modo odiosa per l’Austria, che vi vedeva così distrutte le sue mire su Salonicco. Le due grandi Potenze attesero a provvedimenti militari ; sembrava che stesse per scoppiare una nuova e più grande guerra, e la Turchia accarezzava già l’idea di riprendere le armi con maggior fortuna, poiché l’esercito russo in cattive condizioni di armamento e di salute (vi era scoppiato il tifo) non poteva più essere in grado di far fronte alle forze riunite dell’Inghilterra e dell’Austria. L’Italia e la Francia si disinteressavano affatto della questione; l’unica speranza quindi del governo russo era che la Germania trattenesse l’Austria, come la Russia aveva fatto nel 1870 a servizio della Prussia; ma Bismarck, che aveva sempre detto di disinteressarsi della questione d’Oriente perchè per lui essa non valeva le ossa di un solo granatiere della Pomerania, si accontentò di offrire i suoi buoni uffici per un accordo amichevole. Lo czar ne provò una profonda disillusione; vedendo falliti i suoi calcoli si decise ad aprire direttamente trattative di accordo coll’Austria e coll’Inghilterra; sacrificò la grande Bulgaria accontentandosi di costituire in principato soltanto la parte situata al nord dei Balcani; rinunziò ad una parte delle sue conquiste asiatiche e rinnovò all’Austria la promessa di lasciarle occupare la Bosnia e la Erzegovina. Accordatosi con queste due Potenze lo czar aderì all’idea di sottoporre ad un Congresso europeo le condizioni del trattato di Santo Stefano, ed il Congresso fu convocato a Berlino pel 13 giugno 1878. Prima però che esso si aprisse, l’Inghilterra aveva saputo trarre un guadagno diretto dalla questione d’Oriente; lord Beaconsfield fece conoscere al governo turco il grande servizio che egli gli aveva reso procurandogli la restituzione di una parte dei territori già ceduti, e riuscì a persuaderlo della necessità che esso aveva di assicurarsi l’appoggio dell’Inghilterra per la difesa dei suoi possessi asiatici: così il 4 giugno 1878 fu sottoscritta la segreta convenzione anglo-turca, per la quale l’Inghilterra si impegnava a difendere i possessi turchi dell’Asia minore, e la Turchia, oltre al promettere di riformare l’amministrazione secondo i consigli inglesi, accordava allTnghilterra il diritto di occupare e di amministrare l’isola di Cipro, dietro la promessa inglese di evacuare l’isola nel caso che la Russia restituisse Kars e le sue conquiste dell’Armenia, ipotesi naturalmente molto illusoria.